Inviato: Ven 30 Mag 2014-6:01 am Oggetto: La Qualita’ delle Cose (coltelli inclusi)
Apro questo topic qui per evitare di finire OT da qualche altra parte. Questo post e’ una piccola riflessione personale sulla Qualita’ delle Cose (coltelli inclusi), sul significato di questa e sul perche’ vi siano percezioni diverse e raramente ci si trovi daccordo nelle valutazioni. In diverse dicussioni, qui sul Forum, si sovrappongono o mescolano alcuni aspetti/dimensioni diverse e questo non aiuta sempre il dialogo costruttivo. Anche se trovo alcuni scambi di battute talmente divertenti che sarebbe un vero peccato se terminassero Ribadisco che questa vuole solo essere una riflessione personale. Alcuni concetti sono peraltro ben noti a molti e qui trattati in modo molto semplificato.
La qualita’ di una cosa e’ il grado in cui questa soddisfa uno specifico set di requisiti. La qualita’ di una cosa puo’ essere determinata mettendo a confronto le sue caratteristiche intrinseche con un insieme di requisiti. Se queste sue caratteristiche intrinsiche soddisfano tutti i requisiti contro i quali la valutiamo, possiamo dire che la cosa ha una qualita’ buona o eccellente. Al contrario, se le sue caratteristiche intrinseche non soddisfano i requisiti contro i quali le misuriamo, diciamo che la qualita’ della cosa e’ bassa o scadente. La qualita’ e’ quindi una questione di gradi ed un concetto relativo. Dipende, cioe’, dal set di requisiti di riferimento contro cui la valutiamo e dal valutatore.
Se fosse solo cosi’, pero’, la qualita’ sarebbe una cosa esclusivamente soggettiva, senza possibilita’ alcuna di oggettivarla e sarebbe stata da tempo relegata al piano delle opinioni, dei gusti, delle preferenze. Non assumerebbe mai una valenza “scientifica”, valenza che in realta’ possiede. E’ vero che la misura del grado di soddisfazione puo’ essere soggettivo, cosi’ come soggettivi possono essere alcuni requisiti contro cui misuriamo la cosa. Ma altri requisiti contro i quali misuriamo le caratteristiche della nostra cosa possono pero’ essere estremamente oggettivi, cosi' come le valutazioni effettuate. Chiamiamo alcuni di questi requisiti, per esempio, specifiche di prodotto e standards.
L’adatto all’uso (Fit for Use)
Uno dei principi guida della qualita’ oggettiva (o “scientifica”) e’ quello dell’ “adatto all’uso” (fit for use). Quale destinazione d’uso ha questa cosa? Quali prestazioni voglio ottenere da questa cosa? Qui possiamo essere estramente oggettivi. Parlando di coltelli, posso facilmente elencare specifici requisiti oggettivi contro i quali misurare le loro caratteristiche. Oggettivi significa, semplificando molto, che posso quantificarli numericamente (e.g.: numero x di tagli di gomena di uno specifico materiale, composizione e diametro; resistenza alla flessione di x kg., e cosi’ via). Ecco allora che ha molto senso il mettere a confronto cose simili (e.g.: il Mora e il Woodlore; lo scooter e la Harley, il Rolex ed il Casio, etc.) contro un set di requisiti oggettivi specifici e vedere come si comportano. E’ quello che molte associazioni di consumatori e laboratori di prova fanno tutto il giorno. Quale detersivo lava meglio a 40 gradi? Quale televisore consuma di meno in un’ora? Quale computer ha il processore piu’ veloce? Quale set di mobili da giardino resiste meglio agli agenti atmosferici e all’invecchiamento? Et cetera. Quando il set di requisiti contro i quali testare la mia cosa e’ oggettivato (valore numerico assegnato), il paragone tra le cose acquista valenza "scientifica". Questo processo di confronto e valutazione non e’ mai una perdita di tempo o un discorso sterile che non porta da nessuna parte! Anzi, e’ vero proprio il contrario. Mettendo a confronto la mia cosa con un set di requisiti oggettivi che deve soddisfare, posso, a tutti gli effetti, dire questa cosa e’ meglio o peggio di quest’altra. Misuro, cioe’, la qualita’ "oggettiva" delle cose e getto le basi per futuri miglioramenti.
Rapporto Qualita’/Prezzo (Value for Money)
Il secondo concetto e’ quello del rapporto qualita’/prezzo. Due cose hanno un grado di soddisfacimento dello stesso set di requisiti molto simile o uguale. Una costa 100 e l’altra costa 10. La seconda cosa ha un livello di qualita’/prezzo dieci volte migliore. Riesce cioe’ a soddisfare lo stesso set di requisiti oggettivi ad un decimo del costo.
La Qualita’ percepita (Perceived Quality)
Se rimanessimo solo nell’ ambito della qualita’ oggettiva o “scientifica”, sarebbe relativamente facile, per ognuno di noi, orientarsi in un acquisto. Oggettivando il set di requisiti contro cui valutare le cose e sommando al risultato il dato relativo al costo, difficilmente sbaglieremo la valutazione.
Il problema (o l’opportunita’ – dipende! ) si pone quando cominciamo ad introdurre tra i requisiti da soddisfare elementi soggettivi, ai quali non si puo’ applicare un valore numerico esatto od oggettivo. Per esempio l’estetica (bello per me, brutto per te, insignificante per lui), il prestigio derivante dal possesso (status symbol), la sensazione di appagamento, la fiducia nella marca (brand) e la sua l’immagine pubblica, l’esperienza personale del Cliente con altri prodotti della stessa marca, l’influenza degli opinionisti di settore e delle associazioni di consumatori, la pubblicita’, etc.
Questa introduzione di requisiti soggettivi nel set di requisiti contro cui valutare la cosa, si somma alla gia’ soggettiva classificazione e relativita’ intrinseche nella qualita’ (e.g.: a parita’ di grado di soddisfacimento, un requisito puo’ pesare piu’ o meno nel giudizio totale dei diversi valutatori). Questo processo di introduzione di requisiti non oggettivi da soddisfare, azzera qualunque possibilita’ di oggettivita’ nella valutazione di due oggetti simili. Qui si esce dal concetto di qualita’ oggettiva o “scientifica”e si entra in un’altra dimesione, quella della qualita’ percepita.
La qualita’ percepita puo’ avere poco o niente a che fare con le reali caratteristiche della cosa che stiamo valutando. Perche’ la mettiamo a confronto con requisisti non oggettivi e, si sa, i giudizi, pareri, vissuti, esperienze, tendenze, ambizioni, opinioni, etc. sono soggettivi e variano da individuo ad individuo (valutatore). Usciamo, anche, dalla sfera razionale per entrare in quella emozionale.
Quindi, oggettivamente, un Mora potrebbe valere (se soddisfa un medesimo set di requisiti oggettivi ad un costo inferiore) piu’ di un Woodlore ma la qualita’ percepita potrebbe essere inferiore ("Si, con il Mora ci fai le stesse cose... ma vuoi mettere un Woodlore?!"). Uno scooter, oggettivamente, potrebbe valere piu’ di una Harley, ma la qualita’ percepita potrebbe essere inferiore ("Dai, non esiste, la Harley e' La Moto!").
Quando si vuole affermare che una cosa e’ oggettivamente di qualita’ o meno, bisognerebbe sempre fare riferimento ad un preciso set di requisiti oggettivi (con valore numerico) contro i quali la metto a confronto. Se le caratteristiche intrinseche della cosa soddisfano o eccedono tutti i requisiti contro i quali la testiamo, possiamo affermare che la cosa e’ di qualita’ buona o eccellente, o viceversa. Poi possiamo valutare il rapporto qualita’/prezzo. Di solito, un buon rapporto qualita’/prezzo viene preferito, in un ambito oggettivo.
Se invece affermiamo che una cosa e’ di qualita’ o non lo e’, facendo riferimento ad un set di requisiti soggettivi (valore non numerico), parliamo di qualita’ percepita e siamo pertanto nell’ambito del “per me”, delle opinioni, dei gusti, dei vissuti, delle ambizioni personali.
Attenzione, questo non e’ un “minus”, o una dimensione della qualita’ meno importante. Anzi! La qualita’ percepita e’, a volte, per alcuni prodotti, molto piu’ importante della qualita’ oggettiva! E importanti settori/divisioni di molte aziende investono su questa piu’ che sull’oggettiva. Centinaia di migliaia di intelletti lavorano intorno al concetto di qualita’ percepita, dalle indagini di mercato al marketing, dalla progettazione alle vendite. Di solito un oggetto costoso viene percepito come di qualita’ superiore, in un ambito emozionale.
Finalmente trovo qualcuno che ha delle argomentazioni valide..
parte cancellata da un moderatore - polemica inutile verso un altro utente che nemmeno sta partecipando a questa discussione
Io preferisco guardare alla sostanza delle cose e quindi mi piace studiare e valutare un prodotto per le sue reali capacità e validità costruttive,ad esempio per gli orologi preferisco Omega a Rolex per le sue innovazioni tecniche (non so se sei pratico di orologi ma Omega adottato su molti suoi modelli il meccanismo coassiale,non sto qui a dilungarmi su fatti tecnici) mentre per me Rolex che costa il doppio rimane a mio avviso come dicono qui a Roma l'orologio dei macellari'...odio l'ostentazione!!pur ammettendo che Rolex è un signor orologio mentre la maggior parte di chi lo porta non è signore per niente!!!per i coltelli invece ho dei miei parametri personali che penso siano gli stessi di molti di noi : alle volte do più valore ad un coltello forgiato ma non ben rifinito che a mio parere ha più anima di un freddo e perfetto coltello asettico realizzato per fresatura e asportazione di materiale tramite mole a nastro! ma amo anche la perfezione unita alla genialità di cui abbiamo alcuni esempi nazionali..insomma rispetto tutti i pareri con un sano confronto civile,e invece aborro chi vuole imporre con arroganza le sue idee!..ciao 71!!
Registrato: Jul 23, 2010 Messaggi: 3153 Località: Treviso - drio el Sil
Inviato: Ven 30 Mag 2014-11:14 am Oggetto:
Visto che si tratta di utensili per me i requisiti fondamentali che danno valore sono la funzionalità e la comodità d'uso.
Ossia in un coltello la prima cosa che guardo sono le prestazioni determinate da geometrie/acciai/trattamenti termici e la comodità d'uso determinata dalla geometrie/finiture/materiali del manico.
Poi viene tutto il resto che è opinabile in base ai gusti personali.....alcuni trovano valido un coltello se è disegnato dal designer tal dei tali o se il coltello è usato da quel corpo speciale o dal personaggio di turno o se costruito da un certo maker mentre a me non interessa. O meglio non sono quelli i parametri che mi interessano.
Ci sono industriali fatti benissimo con una comodità ed una funzionalità spettacolare ed artigianali fatti alla bell'è meglio, accattivanti esteticamente ma poco funzionali e scomodi come viceversa quindi alla fine, per me, tutto si riduce a coltelli comodi e funzionali/coltelli scomodi e poco funzionali. Il resto son soltanto chiacchiere. _________________ Sono un viandante, un valicatore di monti...
Non amo le pianure e sembra che
non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,
sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
Hai perfettamente ragione Sile,anche per me il primo parametro per un acquisto è per prima cosa la qualità dell'acciaio unita alla forma funzionale,e da qualche anno a questa parte ho visto la qualità industriale raggiungere qualità elevate che mi hanno convinto il più delle volte ad acquistare questi prodotti a discapito degli artigianali..il mondo almeno in questo campo è cambiato in maglio...ops'... scusate il lapsus Froidiano volevo dire in meglio!!
Finalmente trovo qualcuno che ha delle argomentazioni valide......Vero,oltre alle tue è la prima considerazione valida che leggo....Segnala a Davide che il livello del forum non si è ancora alzato abbastanza... _________________
è vero caro Geronimo..di poche parole ma dette al momento giusto!..siamo su questo forum per via delle nostre passioni,io personalmente pur essendo anni che sbircio sulle discussioni senza partecipare,mi sono deciso ad intervenire,anche perché non avendo un cacchio da fare per via del fatto che sono a casa dal lavoro a causa di un intervento chirurgico ad una spalla e tormentato dalla solitudine forzata non potendo uscire causa controllo INPS..(solitudine n'par de ciufoli..c'è mi mojie che rompe!!scusate il romanesco ma quanno ce vo' ce vo')Pensavo di trovare un ambiente rilassante fatto di persone unite dalla stessa passione,dove poter scambiare quattro chiacchiere in santa pace e potersi scambiare consigli e proprie esperienze talvolta anche con della sana ironia...ma vedo che purtroppo c'è sempre qualcuno che ha la coda di paglia e vuol primeggiare nei confronti degli altri!!Ma cacchio!!!stiamo parlando pur sempre di pezzi di ferro!!non di politica o di cose di importanza vitale,c'è gente che non sa come sopravvivere per arrivare alla fine del mese...certo un hobby serve anche per sfuggire o perlomeno mitigare gli effetti nefasti causati da questa vita incerta e frenetica e di questi tempi di carestia che stiamo nostro malgrado subendo.
La qualità delle cose!?....Mettiamo per paradosso,per assurdo,due tipologie di quadri allo stesso prezzo...ad esempio un Caravaggio o un Rembrandt,venduti allo stesso prezzo di un Picasso,o un Fontana(quello dei buchi e dei tagli nelle tele) scartando a priori il Fontana...che per me è una sola!..lasciamo solamente Caravaggio contro Picasso;emozionalmente sono tutti e due dei giganti dell'arte figurativa..però io parteggerei per il Caravaggio,ma ci sarà qualcun altro che invece darebbe più valore a Picasso!..il significato storico di un'opera come Guernica quell'enorme tela che rievoca il primo bombardamento della storia durante la guerra civile Spagnola,pur nel suo astrattismo,rende come un pugno nello stomaco,la sensazione piena dell'assurdo ripetersi della violenza delle guerre,ed è un manifesto di importanza storica creato a monito nella speranza che l'uomo non abbia a ripetersi in queste brutalità;però un opera del Caravaggio che per me è stato il primo maestro ad usare la luce come effetto scenografico,che oltre ad avere una tecnica mostruosamente sottile con un neorealismo che è quasi fotografico,i suoi soggetti sono quasi sempre presi dal popolo,quei volti,quegli atteggiamenti,quella perfezione che ha reso i suoi personaggi eterni talmente sono reali che quasi ti aspetti di vederli uscire dal quadro!uniti alla sua travagliata storia personale,ne fanno un unicum di cui non vedo nemmeno lontanamente raffronto con nessun artista moderno!..La qualità delle cose!anche se le persone si diversificano nei gusti,in questo caso per me è lapalissiana,Caravaggio è un grande,Fontana è una M...a scusate l'espressione,e così su tante altre cose.Ciao Davide! censore scusa se ogni tanto vado leggermente fuori tema..ma delle volte debordare può essere foriero di nuovi argomenti che anche se fuori tema uscirebbero dalla muffa stagnante di certe discussioni sterili.
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