Registrato: Jul 23, 2010 Messaggi: 3153 Località: Treviso - drio el Sil
Inviato: Gio 24 Gen 2013-15:39 pm Oggetto:
Che opera d'arte, non ho parole!!! _________________ Sono un viandante, un valicatore di monti...
Non amo le pianure e sembra che
non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,
sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
Sgrano gli occhi davanti all'ultimo lavoro di Stefano Trentini, e mi unisco al coro dei meritatissimi complimenti.
Vorrei aggiungere una considerazione (ho letto solo ora lo scambio di opinioni con Montana).
Il principale motivo per cui leggo volentieri, quando posso, questo forum, è la presenza di appassionati artigiani che provano, sperimentano, costruiscono bellissimi coltelli.
Stefano Trentini è però ancora diverso: ogni suo oggetto è un'opera d'arte, nel senso che è qualcosa di unico. Può piacere o no (a me piacciono! ), ma è un'opera d'arte. Come nei veri artisti l'idea non è separabile dal materiale, ma lo trasforma e lo fa diventare qualcosa che sorprende, e che non si sarebbe immaginato prima. Poi un bravo artigiano può provare (provare!) a imitare il risultato, ma mai a ripeterlo, perché nel frattempo Trentini matura un'altra idea.
Non so se questo possa dirsi "avere uno stile"; molti hanno "uno stile" (e molti non lo cambiano mai una volta trovato per sfruttarlo commercialmente), ma qui mi sembra che ci sia qualcosa di più: sembra che ST sia "dentro" ogni oggetto da lui creato, con il suo gusto, le sue esperienze, le sue immagini e la sua fatica. Ma una fatica che poi si sublima nella bellezza dell'oggetto finito (come quella degli artisti da circo che nascondono l'enorme fatica dell'esercizio dietro alla leggerezza e al sorriso finali) e nelle splendide fotorgrafie che lo mostrano.
ST crea coltelli, e se ne parla qui, ma se intagliasse il legno o scolpisse se ne parlerebbe allo stesso modo altrove.
Io credo che Trentini possa permettersi di non "avere uno stile", o comunque di non preoccuparsene affatto perché per creare qualcosa di unico gli basta essere se stesso, con tutti i suoi umori e cambiamenti, e "diventare" legno, acciaio, cuoio.
E guardare le sue opere (invidio chi può vederle e toccarle!) non invita a imitarle, semmai a imitare il suo metodo: cioè cercare dentro di sé qualcosa di sempre più profondo e impegnarsi poi a dargli forma.
Anche questo lo evidenzia come artista. Perché ogni artista è un maestro a distanza, per chi sappia osservare.
Spero di non averlo irritato con le mie troppe parole, e lo ringrazio di cuore.
Registrato: Mar 10, 2007 Messaggi: 6120 Località: Lido di Venezia
Inviato: Dom 27 Gen 2013-15:51 pm Oggetto:
Seurel ha scritto:
Sgrano gli occhi davanti all'ultimo lavoro di Stefano Trentini, e mi unisco al coro dei meritatissimi complimenti.
Vorrei aggiungere una considerazione (ho letto solo ora lo scambio di opinioni con Montana).
Il principale motivo per cui leggo volentieri, quando posso, questo forum, è la presenza di appassionati artigiani che provano, sperimentano, costruiscono bellissimi coltelli.
Stefano Trentini è però ancora diverso: ogni suo oggetto è un'opera d'arte, nel senso che è qualcosa di unico. Può piacere o no (a me piacciono! ), ma è un'opera d'arte. Come nei veri artisti l'idea non è separabile dal materiale, ma lo trasforma e lo fa diventare qualcosa che sorprende, e che non si sarebbe immaginato prima. Poi un bravo artigiano può provare (provare!) a imitare il risultato, ma mai a ripeterlo, perché nel frattempo Trentini matura un'altra idea.
Non so se questo possa dirsi "avere uno stile"; molti hanno "uno stile" (e molti non lo cambiano mai una volta trovato per sfruttarlo commercialmente), ma qui mi sembra che ci sia qualcosa di più: sembra che ST sia "dentro" ogni oggetto da lui creato, con il suo gusto, le sue esperienze, le sue immagini e la sua fatica. Ma una fatica che poi si sublima nella bellezza dell'oggetto finito (come quella degli artisti da circo che nascondono l'enorme fatica dell'esercizio dietro alla leggerezza e al sorriso finali) e nelle splendide fotorgrafie che lo mostrano.
ST crea coltelli, e se ne parla qui, ma se intagliasse il legno o scolpisse se ne parlerebbe allo stesso modo altrove.
Io credo che Trentini possa permettersi di non "avere uno stile", o comunque di non preoccuparsene affatto perché per creare qualcosa di unico gli basta essere se stesso, con tutti i suoi umori e cambiamenti, e "diventare" legno, acciaio, cuoio.
E guardare le sue opere (invidio chi può vederle e toccarle!) non invita a imitarle, semmai a imitare il suo metodo: cioè cercare dentro di sé qualcosa di sempre più profondo e impegnarsi poi a dargli forma.
Anche questo lo evidenzia come artista. Perché ogni artista è un maestro a distanza, per chi sappia osservare.
Spero di non averlo irritato con le mie troppe parole, e lo ringrazio di cuore.
Molto gentile, grazie Seurel!
E' vero, l' idea, non può essere separabile dal materiale; ma però penso anche che si possa, a volte, accettare che i materiali non siano sempre coniugabili perfettamente con l' idea quando i mezzi sono scarsi e ci si debba perciò adattare al disponibile (tanto, il gioco con l' acciaio rimane sempre fattibile e vivo)
Vero anche che il maturare senza soluzione di continuità un' idea dopo l' altra, è una componente del mio modo di costruire, ( in America, qualche anno fa, hanno scritto "la diversità di stili, è il suo stile" ) ma credo che oramai i miei ferri abbiano tutti o quasi, delle "caratteristiche tipiche ST".
Come hai colto anche tu (cosa non frequente il cogliere questo) a me, del pezzo finito, importa relativamente (perché mente e cuore, già stanno "lentamente saltellando" al gioco successivo appena vedono che il corrente sta per finire) mentre il mio interesse è rivolto prioritariamente alla costruzione di ciò che sto facendo al momento (cioè, al qui e ora)
Invero, uso la costruzione per eliminare temporaneamente (in genere, dura quanto le operazioni più creative, ma più vado avanti con gli anni, e più dura anche nelle fasi più noiose) la dualità "io e altro" e questo, (oltre a venir colto dalle menti più preparate) è per me fonte oltremodo gratificante e forse, il motivo per il quale a volte, qualcuno percepisce la mia presenza all' interno dell' oggetto.
Nessuna irritazione! Mi ha fatto anzi piacere sapere che qualcun' altro e forse, nemmeno un costruttore (!), ha colto l' essenza di un mio ferro!
Se un giorno sarai dalle mie parti (Venezia), vieni pure a trovarmi per quattro chiacchiere e un caffè, così ti guardi dal vivo i miei ferri, ciao Seurel! _________________ Costruire per crescere http://www.trentinistefano.it
Sgrano gli occhi davanti all'ultimo lavoro di Stefano Trentini, e mi unisco al coro dei meritatissimi complimenti.
Vorrei aggiungere una considerazione (ho letto solo ora lo scambio di opinioni con Montana).
Il principale motivo per cui leggo volentieri, quando posso, questo forum, è la presenza di appassionati artigiani che provano, sperimentano, costruiscono bellissimi coltelli.
Stefano Trentini è però ancora diverso: ogni suo oggetto è un'opera d'arte, nel senso che è qualcosa di unico. Può piacere o no (a me piacciono! ), ma è un'opera d'arte. Come nei veri artisti l'idea non è separabile dal materiale, ma lo trasforma e lo fa diventare qualcosa che sorprende, e che non si sarebbe immaginato prima. Poi un bravo artigiano può provare (provare!) a imitare il risultato, ma mai a ripeterlo, perché nel frattempo Trentini matura un'altra idea.
Non so se questo possa dirsi "avere uno stile"; molti hanno "uno stile" (e molti non lo cambiano mai una volta trovato per sfruttarlo commercialmente), ma qui mi sembra che ci sia qualcosa di più: sembra che ST sia "dentro" ogni oggetto da lui creato, con il suo gusto, le sue esperienze, le sue immagini e la sua fatica. Ma una fatica che poi si sublima nella bellezza dell'oggetto finito (come quella degli artisti da circo che nascondono l'enorme fatica dell'esercizio dietro alla leggerezza e al sorriso finali) e nelle splendide fotorgrafie che lo mostrano.
ST crea coltelli, e se ne parla qui, ma se intagliasse il legno o scolpisse se ne parlerebbe allo stesso modo altrove.
Io credo che Trentini possa permettersi di non "avere uno stile", o comunque di non preoccuparsene affatto perché per creare qualcosa di unico gli basta essere se stesso, con tutti i suoi umori e cambiamenti, e "diventare" legno, acciaio, cuoio.
E guardare le sue opere (invidio chi può vederle e toccarle!) non invita a imitarle, semmai a imitare il suo metodo: cioè cercare dentro di sé qualcosa di sempre più profondo e impegnarsi poi a dargli forma.
Anche questo lo evidenzia come artista. Perché ogni artista è un maestro a distanza, per chi sappia osservare.
Spero di non averlo irritato con le mie troppe parole, e lo ringrazio di cuore.
Tutti i fusi orari sono EET (Europa) Vai alla pagina Precedente1, 2, 3
Pagina 3 di 3
Non puoi inserire nuovi argomenti in questo forum Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum Non puoi modificare i tuoi messaggi in questo forum Non puoi cancellare i tuoi messaggi in questo forum Non puoi votare nei sondaggi in questo forum