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Coltelleria Collini :: Guarda l'argomento - Durezza dell'acciaio
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Durezza dell'acciaio
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Autore Messaggio
AndreaE65
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Registrato: Nov 20, 2007
Messaggi: 2012
Località: Pavia

MessaggioInviato: Dom 13 Nov 2011-0:07 am    Oggetto: Durezza dell'acciaio Rispondi con citazione

Salve ragazzi
è da un pò che ho un dubbio che non riesco a risolvere.
Spesso, quando si parla di dureza della lama di un coltello si danno due valori: 58-60, 65-67, 56-59...

Perchè?

Non sono coltelli a tempra differenzata perchè primo non viene detto esplicitamente, secondo mi sembra un pò troppo poco... differenziata.
E' forse perchè la tempra non da mai un risultato certo? Cioè se tempro sempre esattamente allo stesso modo, come penso in un qualsiasi coltello industriale, non ottengo sempre la stessa durezza?
Quindi vuol dire che dove il range di durezza è più ristretto la procedura di tempra è più accurata?
Oppure è tuttaltro?

Potete illuminarmi?
Grazie mille

Ciao
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basetta
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Registrato: Apr 13, 2010
Messaggi: 815

MessaggioInviato: Dom 13 Nov 2011-0:13 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Credo sia la tolleranza del processo industriale.
Francamente non sò quanti ad oggi testano lama per lama la durezza.
Credo forse solo Rockstead.
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Sile86
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Messaggi: 3153
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MessaggioInviato: Dom 13 Nov 2011-0:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

E' la tolleranza del durometro di circa un grado in più o in meno....
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AndreaE65
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Registrato: Nov 20, 2007
Messaggi: 2012
Località: Pavia

MessaggioInviato: Dom 13 Nov 2011-11:59 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Quindi ho ragione a dire che dove il range di durezza è più ristretto la procedura di tempra è più accurata?
_________________
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ST
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Registrato: Mar 10, 2007
Messaggi: 6120
Località: Lido di Venezia

MessaggioInviato: Dom 13 Nov 2011-16:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AndreaE65 ha scritto:
Quindi ho ragione a dire che dove il range di durezza è più ristretto la procedura di tempra è più accurata?


Visto che sarà utile anche ad altri, ti riporto (dopo preventiva autorizzazione dell' autore) quanto scritto da uno che tempra professionalmente da oltre vent' anni e tutti i giorni e che ha risposto ad una domanda simile su un' altro forum:


Con il termine di durezza s'intende l'attitudine di un corpo a non lasciarsi penetrare o scalfire da
corpi estranei. In effetti in fisica esiste l'incompenetrabilità dei corpi e come definizione non è molto esatta infatti se pensate per esempio ad un chiodo questo non entra nelle molecole del legno ma bensì si fa breccia nelle fibre.
La durezza è una caratteristica meccanica e come tale è espressa da una misura.
Esistono diverse scale che esprimono valori di durezza e tra le più usate ricordo:

HRc (Hardness Rockwell c)
HV (Hardness Vickers)
HB (Hardness Brinell)

La prima scala è la più usata perchè veloce e non richiede particolari preparazioni della superficie ed esprime un valore puro da 0 a 100, dove 0 esprime durezza nulla e 100 durezza massima tipo il diamante che è l'elemento più duro conosciuto in natura.
La Vickers e la Brinell invece esprimono numeri che indicano una forza sull'unità di superficie ad esempio Newton su millimetro quadro (N/mmq).
Per Vs. conoscenza vi dico che esistono numerose prove Vickers perché si può variare a piacere il carico utilizzando lo stesso penetratore in diamante con forma di piramide a base quadra con angolo al vertice di 136°.La Vickers è la prova più precisa ed anche in caso di contestazioni viene utilizzata comparandola alle altre, richiede una lucidatura speculare della superficie per rilevare l'impronta di pochi micron.
La Brinell ha pure diverse scale in base al carico ed alle dimensioni delle sfere che fanno da penetratori. In genere questo tipo di prova è usata per materiali abbastanza teneri.
Le normative internazionali non accettano assolutamente la comparazione tra le varie durezze oppure tra durezza e resistenza a trazione ma se il committente accetta esiste una deroga,l'importante è che la tabella comparativa a cui ci si riferisce deve essere concordata visto che ne esistono molte e con valori differenti.
Durezza HRc: HR sta per Hardness Rockwell (durezza Rockwell), c indica il tipo di prova e precisamente quella con carico totale applicato al penetratore di 150 Kgf (1471 N)*.
La prova si basa sull'applicazione di un carico iniziale di 10 Kgf, poi di altri 140 Kgf progressivi per un totale di 150 Kgf, l'applicazione del carico è di 10 secondi.
Il valore riportato dallo strumento è la differenza tra 100 ed e, dove e equivale a 0.002 mm ossia 2 micron.
Per vs conoscenza esistono anche la HRa (588 N), HR15N (147 N), HR30N (294 N) e la HR45N (441 N).
*(1 Kgf = 9,81 N)

Errori più frequenti durante la prova di durezza HRc

Come ogni test che si rispetti bisogna attenersi alle normative, in questo caso la UNI EN 10109/1 (96), dove si spiega la procedura per un controllo accurato.
Le cose fondamentali non sono molte ma la mancanza di applicazione di solo una di queste ci porta a degli errori piuttosto grossolani anche di 5/10 punti e sono:

- penetratore di diamante ben fissato allo strumento e senza scheggiature
- piano d'appoggio ben stabile e privo di giochi
- assenza di bave, polvere e liquidi tra il pezzo ed il piano di appoggio
- pulizia della superficie: la normativa prevede una lappatura ma essendo estremamente difficile lucidare a specchio tutti i campioni si accettano anche rugosità più alte anche se i margini di errore aumentano per ogni pezzo controllato, riscontri compresi, la prima durezza rilevata è da scartare per permettere un assestamento tra penetratore/pezzo/piano di appoggio.

Il perché dei punti citati sopra è semplice, guardando lo schema del calcolo del valore finale di durezza, basta una penetrazione di due millesimi di millimetro per avere un punto in meno o viceversa.
E' facilmente comprensibile che la presenza di bave od altri inquinanti porti allo schiacciamento del pezzo in prova con conseguente lettura di una penetrazione maggiore.

Schema prova di durezza



Taratura dei durometri e tolleranze

Come ogni strumento di misura, il durometro è soggetto a verifica/taratura periodica.
Esiste il metodo diretto con celle di carico (si misura la forza effettivamente applicata sul penetratore) e quello indiretto tramite blocchetti certificati a durezza nota e quest'ultimo è il più usato ed economico.
Per la scala HRc è prevista una tolleranza di -+ 1 punto HRc, quindi possiamo tranquillamente rilevare 2 punti di differenza tra macchine diverse, con questo cosa voglio dire ? Che farsi le pippe mentali e litigare per 2 punti di contenzioso NON ha senso, è un errore che ci sta e poi sfido chiunque ad accorgersi della differenza tra un ipotetico HRc 56 o 58

Le norme che regolano la taratura dei durometri con provino certificato sono:

- ASTM E 18-08 b (-+1 punto fino ad HRc 59, -+ 0,5 da 60 in poi)
- ISO 6508-2 (sempre -+ 1,5 punti)

NB: Non confondete la risoluzione dei durometri che può arrivare fino a 0,1 HRc con la tolleranza/taratura dello stesso

A titolo informativo, un durometro buono, costa circa 12.000 € ma in giro si possono trovare durometri economici tipo questo (che però sono sconsigliati) http://www.youtube.com/watch?v=53glSRVtdIA&feature=player_embedded e questo che è già più attendibile http://www.youtube.com/watch?v=m17zjCdnt2k&feature=player_embedded

P.S. (mio) Ne consegue anche che, senza un' adeguata esperienza nelle misurazioni e adatta strumentazione, una misurazione "casalinga" non è proprio il massimo... Occhiolino Soddisfatto
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AndreaE65
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MessaggioInviato: Lun 14 Nov 2011-10:12 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie mille Stefano per il chiarimento.
Mi viene quindi da pensare che, ad esempio, un indicazione di 58-60 possa essere letta come 59 ±1 e che, dove non indicato il doppio valore, il valore singolo sia da prendere con le pinze e che quindi un ipotetico valore di 60 sia da prendere come un 60 ±1.

Ciao
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MessaggioInviato: Lun 14 Nov 2011-14:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AndreaE65 ha scritto:
Grazie mille Stefano per il chiarimento.
Mi viene quindi da pensare che, ad esempio, un indicazione di 58-60 possa essere letta come 59 ±1 e che, dove non indicato il doppio valore, il valore singolo sia da prendere con le pinze e che quindi un ipotetico valore di 60 sia da prendere come un 60 ±1.

Ciao


Mah, io,direi che se c' è scritto 58/60, per me è 58/60 finché non si misura con una metodologia professionale e così per tutto quel che dicono Occhiolino Soddisfatto
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AndreaE65
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MessaggioInviato: Lun 14 Nov 2011-17:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ST ha scritto:
AndreaE65 ha scritto:
Grazie mille Stefano per il chiarimento.
Mi viene quindi da pensare che, ad esempio, un indicazione di 58-60 possa essere letta come 59 ±1 e che, dove non indicato il doppio valore, il valore singolo sia da prendere con le pinze e che quindi un ipotetico valore di 60 sia da prendere come un 60 ±1.

Ciao


Mah, io,direi che se c' è scritto 58/60, per me è 58/60 finché non si misura con una metodologia professionale e così per tutto quel che dicono Occhiolino Soddisfatto

Cioè intendi "un valore copreso tra 58 e 60" e stop?
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Riddick
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MessaggioInviato: Lun 14 Nov 2011-17:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

E io che volevo prendermi il durometro ! Sorrisone
12000 euro ,mi sa che aspetto! Figo!
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MessaggioInviato: Lun 14 Nov 2011-19:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AndreaE65 ha scritto:
ST ha scritto:
AndreaE65 ha scritto:
Grazie mille Stefano per il chiarimento.
Mi viene quindi da pensare che, ad esempio, un indicazione di 58-60 possa essere letta come 59 ±1 e che, dove non indicato il doppio valore, il valore singolo sia da prendere con le pinze e che quindi un ipotetico valore di 60 sia da prendere come un 60 ±1.

Ciao


Mah, io,direi che se c' è scritto 58/60, per me è 58/60 finché non si misura con una metodologia professionale e così per tutto quel che dicono Occhiolino Soddisfatto

Cioè intendi "un valore copreso tra 58 e 60" e stop?


Intendevo dire che mi limito a prendere atto di quel che mi dicono o che c' è scritto, senza pensare/interpretare; poi, se mi interessasse davvero una precisione estrema, allora mi rivolgerei ad un professionista della misurazione.
Ma questo, solo per verificare scientificamente, dato che differenze di 1 o 2 gradi HRc , nell' uso pratico, ben difficilmente si noterebbero, risalterebbero o farebbero una qualche differenza (almeno per me)
Tutto qui, ciao Andrea Sorriso
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MessaggioInviato: Lun 14 Nov 2011-19:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Riddick ha scritto:
E io che volevo prendermi il durometro ! Sorrisone
12000 euro ,mi sa che aspetto! Figo!


Anche io! Tanto più che non basta averlo, ma ci vuole anche esperienza e nozioni adatte (cioè, studi a riguardo) per usarlo Cinesino
E po, de duro e alto 1 metro, ghe so za mi! Sorrisone
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AndreaE65
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov 2011-9:42 am    Oggetto: Rispondi con citazione

ST ha scritto:
AndreaE65 ha scritto:
ST ha scritto:
AndreaE65 ha scritto:
Grazie mille Stefano per il chiarimento.
Mi viene quindi da pensare che, ad esempio, un indicazione di 58-60 possa essere letta come 59 ±1 e che, dove non indicato il doppio valore, il valore singolo sia da prendere con le pinze e che quindi un ipotetico valore di 60 sia da prendere come un 60 ±1.

Ciao


Mah, io,direi che se c' è scritto 58/60, per me è 58/60 finché non si misura con una metodologia professionale e così per tutto quel che dicono Occhiolino Soddisfatto

Cioè intendi "un valore copreso tra 58 e 60" e stop?


Intendevo dire che mi limito a prendere atto di quel che mi dicono o che c' è scritto, senza pensare/interpretare; poi, se mi interessasse davvero una precisione estrema, allora mi rivolgerei ad un professionista della misurazione.
Ma questo, solo per verificare scientificamente, dato che differenze di 1 o 2 gradi HRc , nell' uso pratico, ben difficilmente si noterebbero, risalterebbero o farebbero una qualche differenza (almeno per me)
Tutto qui, ciao Andrea Sorriso

Ti ringrazio tantissimo.
Anche a me non è che mi interessa il valore preciso.
Era solo per capire, un pochino di più, la scheda tecnica di un coltello.

Ciao
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