Inviato: Gio 18 Mar 2010-17:56 pm Oggetto: Test acciaio AISI 440 C
Buongiorno a tutti, con l'acciaio AISI 440 C inauguro una serie di test da me fatti, sia in campo professionale che amatoriale in quanto coinvolto da qualche amico nel settore coltelli.
I provini da me analizzati provengono da una barra di circa 7 mm usata abitualmente per produrre coltelli amatoriali e sono stati temprati dal costruttore assieme ad un coltello alla temperatura di circa 1020 C e subendo un doppio rinvenimento a temperatura X per 2 ore.
La composizione chimica media è di circa
C = 1 %, Si e Mn = 0,4 %, Cr = 17 %, Mo = 0,5 %
I particolari che avevano misura finita di 6,6 X 10 X 55 mm sono stati sottoposti alla prova di resilienza Charpy con pendolo Avery-Denison da 300 J e standard KVW (7 x 10 x 55 senza intaglio) anche se leggermente sotto dimensionati.
Per chi avesse lacune sulla prova dico brevemente come si svolge e cosa trova come valore assoluto.
Il pendolo Charpy lo potete vedere ai seguenti indirizzi
Consiste in una mazza di dato peso che viene fatta cadere da una certa altezza, la formula 1/2 massa X velocità al quadrato ne determina l'energia fornita al punto d'impatto, dove un provino appoggiato su appositi supporti viene deformato e quindi rotto. L'impatto assorbe una certa energia che si misura in Joules e determina la resilienza o tenacità dell'acciaio.
I pendoli moderni hanno uno strumento che permette di determinare l'energia d'innesco frattura e l'energia assorbita per la propagazione della stessa.
La prova di durezza HRc ha dato un valore medio di 54 (sotto le attese) ed è stata testata sul provino come ricevuto che dopo analisi metallografica è risultato leggermente ossidato e decarburato nonostante l'uso della caramella d'inconel, fattore che sicuramente ha penalizzato la durezza effettiva della matrice metallica.
Tornando al discorso resilienza la terna delle provette ha dato un valore medio di 45 Joules.
La microstruttura osservata al microscopio ottico a diversi ingrandimenti è quella caratteristica di acciai ledeburitici.
Micrografia eseguita a 200 X (ingrandimenti) con attacco chimico Cogne unico, acciaio abbastanza omogeneo dove non si vede un netto e preferenziale allineamento dei carburi ledeburitici presenti in quantità (zone bianche)
Micrografia eseguita a 1000 X particolare dei carburi ledeburitici primari di notevoli dimensioni rispetto ai più piccoli secondari.
Interessante micrografia dove si vede la decarburazione superficiale e lo strato d'ossido formatisi durante la tempra nonostante l'uso della caramella, la misurazione degli strati con analizzatore d'immagini mostra comunque l'esiguità del difetto, 7 centesimi di mm circa.
prossimamente, in ordine sparso, Bohler W360, AISI D2, Dorrenberg WP7V (A8 mod.) e se possibile un acciaio prodotto con la metallurgia delle polveri.
Complimenti! Gran bel lavoro e soprattutto molto utile :joy: !!!!!
Dalle micro sono d'accordo che non sembra esserci un orientamento preferenziale dei carburi e delle fibre, ritieni che quindi in questo caso la posizione di prelievo dei provini dalla barra sia meno influente sulla tenacità rispetto ad un acciaio segregato?
In teoria che durezza era prevista? intorno ai 57 hrc? sarebbe interessante testare vari tipi di acciai alla medesima durezza..?
Complimenti! Gran bel lavoro e soprattutto molto utile :joy: !!!!!
Dalle micro sono d'accordo che non sembra esserci un orientamento preferenziale dei carburi e delle fibre, ritieni che quindi in questo caso la posizione di prelievo dei provini dalla barra sia meno influente sulla tenacità rispetto ad un acciaio segregato?
In teoria che durezza era prevista? intorno ai 57 hrc? sarebbe interessante testare vari tipi di acciai alla medesima durezza..?
Quando ho visto la microstruttura sinceramente sono rimasto piacevolmente meravigliato, è raro vedere un acciaio ledeburitico "omogeneo" e questo ha sicuramente portato vantaggio alla tenacità.....si attorno ai 57 ma la decarburazione ha un pò falsato la prova in difetto, proprio un attimo fa ho verificato con la Vikers a 1 Kgf ed il valore è salito a 56/57.....non ti anticipo nulla sugli altri test ma un paio hanno quella durezza
Fico :joy: :joy: :joy: Aspetto con molta curiosità :joy:
Soprattutto per il fatto che non esistono valori di resilienza per certi tipi di acciai per coltelleria, e anche per il fatto, molto importante, che esiste la possibilità che certi dati rilasciati dalle acciaierie possano essere più o meno differenti da quanto poi venga rilevato dalle analisi di terzi.
Fico :joy: :joy: :joy: Aspetto con molta curiosità :joy:
Soprattutto per il fatto che non esistono valori di resilienza per certi tipi di acciai per coltelleria, e anche per il fatto, molto importante, che esiste la possibilità che certi dati rilasciati dalle acciaierie possano essere più o meno differenti da quanto poi venga rilevato dalle analisi di terzi.
più che testarli in laboratorio
diciamo che si è vista una certa ed importante discrepanza di valori di resilienza tra un produttore e l'altro nonostante l'acciaio sia praticamente preciso....vedremo di fare chiarezza
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