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Coltelleria Collini :: Guarda l'argomento - Sempre uchiko ?
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Sempre uchiko ?
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Autore Messaggio
sui sei
Fabbro
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Registrato: Dec 21, 2006
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-14:46 pm    Oggetto: Sempre uchiko ? Rispondi con citazione

Sempre l’uchiko ?
Ovvero, mi è stato suggerito di limitare l’uso dell’uchiko ( la polvere bianca …) solo nei casi di uso per tameshigiri, quando la lama, dopo aver tagliato, trattiene evidenti tracce di “schifezze”. In caso di semplici estrazioni ed esercizi a vuoto, mi è stato suggerito di sostituire l’uchiko con del comune alcool a 95°.
Quanto sopra, ovviamente, per lame polite a mano con metodi tradizionali “japanese polishing”, per le quali l’uso prolungato dell’uchiko potrebbe risultare troppo aggressivo.
Attenzione maniacale o ha un buon senso ?
Qualcuno ha esperienza in merito ?
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pharadin
Esperto Forgiatore
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-14:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ho letto anche io che un uso prolungato può aggredire la lama, quindi penso sia meglio pulire la lama(non parlo di nihonto o shinken perchè non ho la preparazione tecnica)con del banale olio di vasellina bianco finendo con l'olio di semi di garofano(giusto?)
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sui sei
Fabbro
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-17:07 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mmmmhh, io ho scritto di "alcool puro a 95°", che evapora istantaneamente senza lasciare residui. L'olio di vaselina mi pare fuori luogo.
Io l'olio di vaselina lo uso alla fine del trattamento, in sostituzione di quello di "garofano". Proprio per quella sottile patina che resta sulla lama.
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pharadin
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-17:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

allora ho sbagliato.
e vabè ho imparato un altra cosa
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katsumoto
Maestro di spade e coltelli
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-17:57 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Parli di cura di repliche o di vere nihonto?

Comunque è vero, l'uchiko anche se non sembra è parecchio abrasivo e quindi è meglio limitarne l'uso a quando ce n'è veramente bisogno.

Per la normale cura dopo la pratica dello iaido è bene seguire la classica procedura saltando appunto il passaggio del tampone di uchiko.

Se stiamo parlando di repliche da pratica l'alcol di sicuro pulisce ma non protegge dall'ossidazione in nessun modo. Se parliamo di lame autentiche l'alcol è proprio da non usare assolutamente.
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sui sei
Fabbro
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-18:21 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Personalmente, e spero di non urtare la suscettibilità di nessun “purista”, la differenza, in questo caso, la faccio tra politura a mano “tradizionale” e politura a macchina / non politura. E’ della buona conservazione della prima che mi preoccupo, anche se, da praticante, so che la lama si sporca e la politura si rovina comunque, taglio dopo taglio.
Un Maestro, nonché esperto di lame ed artigiano nella lavorazione / riparazione / “personalizzazione”, ostentava katana d’epoca con la lama “vuncia” ( dal milanese “sporco”, ma “vuncia” mi pare suoni bello efficace) dai molti tagli. L’avrebbe affidata ad un “politore” una volta che avrebbe smesso l’uso con la stessa, per riporla in “vetrina”.
Ma lui compera / vende lame d’epoca. Io no !!!!!!!!!!!
Dunque, voglio da un lato pulire al meglio la mia lama perché la “politura” duri il più a lungo possibile, dall’altro non aggredirla quando non serve.
Per questo chiedevo lumi sull’uso sostitutivo dell’alcool.
Capisco che l’alcool non protegga dall’ossidazione, per la protezione uso l’olio da vaselina.
Chiedevo se, appunto per non aggredire eccessivamente la lama e quando non serve perché l’unico contatto è stato, di fatto, sul dorso con le dita, potessi sostituire l’alcool all’uchiko.
Ovvero: panno asciutto per prima passata; panno imbevuto d’alcool per la “pulizia” leggera; panno imbevuto d’olio di vaselina ( io uso questo come potrei usare l’olio “garofano” o altro) per la protezione antiossidante.
Com’è così?
Perché sconsigli vivamente l’uso dell’alcool su “lame autentiche” ? Che danni procura ?
Grazie.
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katsumoto
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-18:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Perché l'alcol è comunque un agente chimico piuttosto aggressivo. Comunque dopo aver fatto iaido non c'è un vero e proprio bisogno di pulire la lama. Si fa la manutenzione dopo la pratica principalmente per ripristinare lo strato di olio che se ne va durante l'uso (detto in parole povere agitando la lama l'olio tende a schizzare via).



Quindi dopo aver fatto pratica ti consiglio di passare un po' di carta di riso (che intanto pulisce) e ripristinare l'olio con un panno.

Comunque l'olio di vaselina tende a diventare appiccicoso mentre asciuga quindi io lo lascerei perdere.



Ovviamente ripeto che se parliamo di lame autentiche c'è da fare a monte un discorso completamente diverso.
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sui sei
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-18:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie !!
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Danferus
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-19:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

L'alcool a 95, o per capirci meglio quello trasparente ad uso alimentare (per fare il limoncello! Sorriso ) e' utilizzato anche da antiquari oltreoceano per "sgrassare" le lame dal vecchio olio di Choji, lame per le quali l'intervento della polvere di uchiko risulterebbe esagerato, e alla lunga rovinerebbe la politura.

L'alcool per sua stessa natura, specialmente se utilizzato insieme ad un panno in microfibra, sgrassa "a specchio" le lame, che dopo il tameshi di schifezze e umidita' ne hanno sopra un sacco. Poi si puo' coprire la lama con un sottile strato di Choji. Di sicuro e' meno tradizionale della carta di riso e la polvere di uchicko, ma il risultato e' ottimo, assicuro personalmente.

Certamente si parla di lame di produzione moderna, che ben poco hanno a che fare con Nihonto, ma se l'obbiettivo e' ottenere una buona pulizia dopo i tagli/allenamenti ecc. in un modo efficace e poco usurante per la politura della spada, allora direi che e' ottimo!
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katsumoto
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-19:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Se con oltreoceano intendi americani allora è meglio lasciarli perdere perché purtroppo fanno parecchie stupidaggini.

Comunque se si fa una manutenzione attenta e periodica non si ha la necessità di usare un agente sgrassante.
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Danferus
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-19:52 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

katsumoto ha scritto:
Se con oltreoceano intendi americani allora è meglio lasciarli perdere perché purtroppo fanno parecchie stupidaggini.

Comunque se si fa una manutenzione attenta e periodica non si ha la necessità di usare un agente sgrassante.


Oltreoceano c'e' anche il Giappone... Occhiolino Soddisfatto

Concordo pienamente sul fatto che con una manutenzione periodica non si necessiti di nessun agente sgrassante, ma a quanto ho capito Sui Sei pratica tameshighiri, e dopo il tameshi specialmente se si sono tagliate stuoie di paglia di riso imbevute d'acqua, c'e' bisogno di una manutenzione straordinaria
E qui l'utilizzo di Uchicko, o di alcool, si fa necessario.
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katsumoto
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MessaggioInviato: Gio 11 Feb 2010-20:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma mi auguro che sui sei non faccia tameshi con una nihon-to
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zatoichi
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MessaggioInviato: Ven 12 Feb 2010-1:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Non intendo propormi come esperto di katana. Tuttavia quando ho necessità di fare manutenzione ad un coltello in acciaio ad alto tenore di carbonio sono solito passare un panno unto di vaselina. Se non è sufficiente allora pulisco, sgrasso con alcol eungo di nuovo. In casi peggiori usi una pasta lucidante o della carta vetrata sottile, ma non dovete nemmeno pensare di applicare queste due soluzioni ad un katana.
Il nemico principale è l'ossido, che si forma con l'ossigeno, quindi l'olio, che crea un ambiente anaerobico è sufficiente. Per le macchie bisogna vedere di cosa sono ma spesso basta anche per quelle
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Danferus
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MessaggioInviato: Ven 12 Feb 2010-13:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

zatoichi ha scritto:
Non intendo propormi come esperto di katana. Tuttavia quando ho necessità di fare manutenzione ad un coltello in acciaio ad alto tenore di carbonio sono solito passare un panno unto di vaselina. Se non è sufficiente allora pulisco, sgrasso con alcol eungo di nuovo. In casi peggiori usi una pasta lucidante o della carta vetrata sottile, ma non dovete nemmeno pensare di applicare queste due soluzioni ad un katana.
Il nemico principale è l'ossido, che si forma con l'ossigeno, quindi l'olio, che crea un ambiente anaerobico è sufficiente. Per le macchie bisogna vedere di cosa sono ma spesso basta anche per quelle


Per quanto riguarda ossido e macchie, sempre di acciaio al carbonio si tratta, quindi le attenzioni che dai ai coltelli (sgrassare e ungere) restano le stesse. Il problema che si pone quando si usa una katana sono pero' diversi. Innanzitutto la politura e' soggetta a "macchiarsi" col tannino delle stuoie, essendo lucidata a specchio (trattamento che pochi coltelli ricevono).
Inoltre se non si fa attenzione a rimuovere tutte le tracce di sozzura e umidita' dalla lama, una volta re-infoderata nella saya si rischia che il lerciume rimanga attaccato all'interno, e quando si sfodera/reinfodera si rischia di graffiare e rovinare la lama. Oltretutto se rimane umidita' nel fodero, si rischiano brutte ossidazioni della lama.
Per tornare In Topic, l'alcool utilizzato come dice Sui Sei e' un'ottima alternativa alla polvere di uchicko, stesso potere pulente, ma meno aggressiva sulla lama.

X Katsumoto, conosco diverse persone che utilizzano Nihonto per il Tameshigiri, tra l'altro uno ha anche scritto un libro che vendevano qui sul sito dei Collini. Non dirti pero' che spada utilizzi Sui Sei!
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Fabbro
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MessaggioInviato: Dom 14 Feb 2010-16:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie ancora: allora OK per alcool a 95% nei casi di uso per estrazione. Sempre “la polvere bianca” dopo i tagli. Tanto la lama mi resta sozza ugualmente !!
Non entro nel merito “nihonto sì / no” nel tameshigiri, argomento che fu, se non ricordo male, già oggetto di discussione anni or sono.
Però conosco il tipo di cui scrissi sopra che utilizza nihonto per il tameshigiri. E non è uno sprovveduto. Come non è uno sprovveduto un altro Maestro ed esperto di Giappone ( azz, uno degli ultimi rimasti più anziano di me di età e di pratica: passa il tempo !!) che io conosco e taglia con una nihonto del 15° secolo.
Io no so se lo farei: la nihonto non c’e l’ho, dunque non mi esprimo.
Mi basta e mi godo una replica forgiata su misura da Yong Soo Park, uno piuttosto famoso e qualificato tra i forgiatori di tutto il mondo, e rivestita ad hoc da MAS, oltre ad una Last Legend, prima serie, personalizzata ed arricchita con elementi giap d’epoca.
Ancora grazie e buona pratica “d’acciaio” .
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