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Coltelleria Collini :: Guarda l'argomento - Into the wild
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Into the wild
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Autore Messaggio
Alexandro
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MessaggioInviato: Ven 01 Feb 2008-13:49 pm    Oggetto: Into the wild Rispondi con citazione

Sono stato l'altro giorno a vedere questo film, mi ha affascinato la ricerca della liberta del fuggire dalla società di una persona che non si riesce a trovare se stessa in quello che è la vita moderna e cerca di tornare alle origini, all'essenziale, alla natura.
Bella la fotografia, bello il film nel suo complesso tratto da una storia realmente accaduta, unica cosa cè da dire che se le cose sono andate come descritte dal film bisogna ammettere che certe individui si perdono veramente in un bicchiere d'acqua in fatto di sopravvivenza.
Voi lo avete visto ... che ne pensate?
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Nolimits80
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MessaggioInviato: Ven 01 Feb 2008-14:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Me ne han parlato abbastanza bene, andrò a vederlo... anche se non sono mai d'accordo sul viaggio come fuga visto che comunque non si può fuggire da se stessi... queste mi pare di aver capito sono le tematiche del film no?
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martineden
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MessaggioInviato: Ven 01 Feb 2008-14:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Io ho letto il libro di Krakauer, da cui è stato tratto il film...Il ragazzo non si è perso in un bicchier d'acqua, infatti è riuscito a sopravvivere per più di 100 giorni (da fine Aprile ad Agosto) nelle foreste dell'Alaska, solo e senza mezzi di comunicazione, armato di una carabina cal .22, e con pochissimi altri mezzi. Alla fine la causa più probabile della morte è una intossicazione, dovuta al fatto che ha mangiato i frutti di una pianta i cui tuberi sono commestibili, ma che in certi periodi dell'anno accumula alcaloidi tossici nei baccelli. Un errore, ma non una sciocchezza. E' stato anche sfortunato, perchè ha cercato di tornare verso la zona abitata, ma il fiume che aveva guadato in primavera, durante l'estate era in piena ed ha dovuto rinunciare.
Si può obbiettare che non si va nella foresta da soli, per un'impresa del genere, senza radio, farmaci ecc., ma questo era il sogno del ragazzo, cercare di sopravvivere nella natura selvaggia senza quasi alcun mezzo di sostentamento che non provenisse dalla natura stessa.
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carlino
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MessaggioInviato: Ven 01 Feb 2008-15:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Io l'ho visto ed ho letto alcuni commenti in rete, alcuni lo segano di brutto, altri sono buoni. Secondo me le opinioni sul film riflettono molto anche il carattere dello spettatore.

Per rispondere a Nolimits, il protagonista non fugge da se stesso, ma dalla società e dai genitori.

A me non è dispiaciuto, il tema è senza dubbio affascinante.

Ancora però non riesco a comprendere il comportamento che ha avuto con quella povera ragazza (rimango sul vago per non spoilerare).
Qualche dubbio sulla sua sanità mentale mi è venuto in quel momento. Risatina Sorrisone Sorrisone

Martineden, è bello il libro? Stavo pensando di prenderlo...





P.S. Qualcuno ha visto "Grizzly man"? E' un documentario che ho trovato molto interessante e per certi versi anche triste e toccante.
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martineden
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MessaggioInviato: Ven 01 Feb 2008-17:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Si, il libro è interessante. Te lo consiglio.
Krakauer secondo me non è un granchè come scrittore, io ho letto comunque molti dei suoi libri perchè toccano argomenti che a me piacciono molto.
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strydog
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MessaggioInviato: Ven 01 Feb 2008-17:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

L'ho visto ieri sera, grande libro, bella la storia, pur con qualche concessione al romanzo e qualche cappella clamorosa da parte del protagonista.

Più che il tema della fugadalla società e della ricerca della libertà mi ha colpito un'altra cosa... l'egoismo assoluto del protagonista, che durante tutta la sua avventura conosce persone, le "sfrutta" (non necessariamente in maniera materiale, anche in maniera affettiva e psicologica) avendo in mente solo la SUA felicità. Venendo crudelmente disilluso alla fine del film.

La chiave di tutta la storia è l'ultima frase, "La felicità è reale solo quando condivisa".

Comunque mi è piaciuto parecchio

Alexandro ha scritto:
bisogna ammettere che certe individui si perdono veramente in un bicchiere d'acqua in fatto di sopravvivenza.
Voi lo avete visto ... che ne pensate?


Giusto a titolo di curiosità, visto che qui si leggono spesso sparate del genere. Chi ha mai avuto esperienze, se non di vera e propria "SOPRAVVIVENZA" almeno di campeggio libero, per più giorni, ed in completa autonomia?
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katsumoto
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MessaggioInviato: Ven 01 Feb 2008-19:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

martineden ha scritto:
Alla fine la causa più probabile della morte è una intossicazione, dovuta al fatto che ha mangiato i frutti di una pianta i cui tuberi sono commestibili, ma che in certi periodi dell'anno accumula alcaloidi tossici nei baccelli. .


Grazie a nome di tutti quelli che volevo vedere il film per averci raccontato il finale...
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-Steel-
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MessaggioInviato: Ven 01 Feb 2008-20:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

katsumoto ha scritto:
martineden ha scritto:
Alla fine la causa più probabile della morte è una intossicazione, dovuta al fatto che ha mangiato i frutti di una pianta i cui tuberi sono commestibili, ma che in certi periodi dell'anno accumula alcaloidi tossici nei baccelli. .


Grazie a nome di tutti quelli che volevo vedere il film per averci raccontato il finale...


Io non leggo i topic dei film e se lo faccio, leggo cautamente, appena mi accorgo che parlano della trama chiudo tutto Sorriso

Il film ha incuriosito anche me e penso che andrò a vederlo.
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pharadin
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MessaggioInviato: Ven 01 Feb 2008-21:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

uffa ho letto il finale!! Arrabbiato Arrabbiato
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IMPORTANTE "non discutete con katsumoto è un rompi balle e alla fine vince
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Xibal
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MessaggioInviato: Dom 03 Feb 2008-21:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

strydog ha scritto:
L'ho visto ieri sera, grande libro, bella la storia, pur con qualche concessione al romanzo e qualche cappella clamorosa da parte del protagonista.

Più che il tema della fugadalla società e della ricerca della libertà mi ha colpito un'altra cosa... l'egoismo assoluto del protagonista, che durante tutta la sua avventura conosce persone, le "sfrutta" (non necessariamente in maniera materiale, anche in maniera affettiva e psicologica) avendo in mente solo la SUA felicità. Venendo crudelmente disilluso alla fine del film.

La chiave di tutta la storia è l'ultima frase, "La felicità è reale solo quando condivisa".


Io non sono affatto d'accordo, lui conosce persone differenti e ad ognuno da qualcosa e da queste riceve qualcosa, non è mai niente di univoco, come testimoniato dalla commozione con cui ogni volta lo lasciano andare.

La frase che sottolinei è importante perchè mostra lo scoramento sopraggiunto in un momento difficile, denutrizione, solitudine, paura, ed ha ovviamente il suo senso fondamentale perchè ciò che dice è vero.

Ma è anche vero, e forse a maggior ragione, la vera frase finale, quella che lui dice prima di morire, e che è collegata a quella che tu citi, sconfessandola in parte, cioè che si, la felicità è reale solo se condivisa ma "Se ora io corressi verso di voi e vi abbracciassi(condividendo la mia felicità con voi ndXibal), vedreste ciò che vedo io adesso?".

Questa è la frase di uno che, per citare sempre il film, non l'amore(il rifiuto della ragazza), non i soldi, non il potere, non il prestigio vada cercando, ma la Verità.
E la verità, a differenza della felicità, è un percorso personale, e quando la incontri, la vedi solo tu.

Per me un film bellissimo comunque, consiglio a tutti di vederlo, soprattutto per l'ottima fotografia e per la colonna sonora.
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strydog
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MessaggioInviato: Lun 04 Feb 2008-11:32 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Xibal ha scritto:

Io non sono affatto d'accordo, lui conosce persone differenti e ad ognuno da qualcosa e da queste riceve qualcosa, non è mai niente di univoco, come testimoniato dalla commozione con cui ogni volta lo lasciano andare.


Forse hai ragione, ma non puoi negare che, mentre tutte le persone che abbandona si affezionino a lui e soffrano per la sua partenza, lui non si affeziona a nessuno, e nemmeno si pone mai il problema della sofferenza degli altri. Che sia la sorella, la hippie, la ragazza conosciuta con gli hippie, l'ex militare. Non lo lasciano andare con "commozione", ma con rammarico, vorrebbero tutti che restasse.

Poi ovviamente ognuno interpreta in maniera diversa eh? Occhiolino Soddisfatto
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Xibal
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MessaggioInviato: Lun 04 Feb 2008-16:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

strydog ha scritto:
Xibal ha scritto:

Io non sono affatto d'accordo, lui conosce persone differenti e ad ognuno da qualcosa e da queste riceve qualcosa, non è mai niente di univoco, come testimoniato dalla commozione con cui ogni volta lo lasciano andare.

lui non si affeziona a nessuno, e nemmeno si pone mai il problema della sofferenza degli altri.


Forse farò un paragone un po' blasfemo, ma secondo te persone come Gesù, San Francesco, Ghandi, scegliendo il loro percorso, si sono mai preoccupate di quanta sofferenza avrebbero causato a chi avrebbe voluto che vivessero "normalmente"(genitori, amici...)?

E ti faccio notare che sono tutte persone che si dice siano vissute e morte per gli altri.
Ma non sono mai appartenute a nessuno.

Io credo ci sia una differenza sostanziale tra egoismo ed egocentrismo.
Nel primo caso ci si preoccupa di se stessi, e facendo questo(tralasciando le forme deteriori) si diventa migliori anche a beneficio degli altri(i grandi uomini e i santoni hanno sempre vissuto in solitudine prima di tornare nel mondo a raccontare ciò che avevano imparato), nel secondo caso invece qualcuno pretende che tu non pensi a te, ma a lui, togliendo a te stesso.

Una famosa frase di O.Wilde che sintetizza questo pensiero infatti dice "Un egoista è uno che non pensa a me".
Alla fine tutte le persone che incontra sono consapevoli della sua scelta, e lo aiutano addirittura a realizzarla, non lo fermano perchè ne comprendono lo spirito.
Secondo me quando si intraprende un cammino così difficile bisogna essere per forza egoisti, altrimenti sarà sempre qualcun altro a scegliere per la tua vita(che è un po' quello che spesso accade oggi).
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MessaggioInviato: Lun 04 Feb 2008-20:01 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il paragone non centra niente, gesù, san francesco, ghandi o chi per essi agivano SOLO per gli altri, avevano si un "progetto", ma il cui beneficio era esclusivamente rivolto al prossimo.

Il protagonista del film avrebbe realizzato il suo progetto indipendentemente da tutti gli altri, che ci fossero o meno.
Egoismo ed egocentrismo sono diversi solo perchè l'egoista si preoccupa solo del proprio tornaconto, l'egocentrico interagisce con gli altri ma solo per appagare il proprio ego. A un egocentrico importa essere amato ed apprezzato dagli altri, ad un egoista no. E in questo senso il protagonista del film non "cerca" l'apprezzamento degli altri, anzi se ne frega. In questo senso è egoista. Raggiungere il proprio obiettivo era l'unica cosa che lo spingesse a fare qualsiasi scelta, esattamente come i personaggi che hai citato tu, ma l'obiettivo era sostanzialmente diverso. E' questa la differenza FONDAMENTALE
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MessaggioInviato: Mar 05 Feb 2008-13:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Da non sottovalutare la colonna sonora:
Canzoni di Eddie Vedder, mitica voce dei Pearl Jam Cinesino
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Nolimits80
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MessaggioInviato: Mar 05 Feb 2008-13:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Eh si... io ascoltavo la colonna sonora già qualche mese fa... non so come ma è uscita molto prima
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MessaggioInviato: Mar 05 Feb 2008-17:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho visto il film ieri sera. Mi è piaciuto molto per via delle tematiche trattate, l'isolamento, la determinazione, il rapporto con la famiglia. Anche la colonna sonora è molto bella.

"l'egoismo assoluto del protagonista"

Condivido.

"Giusto a titolo di curiosità, visto che qui si leggono spesso sparate del genere. Chi ha mai avuto esperienze, se non di vera e propria "SOPRAVVIVENZA" almeno di campeggio libero, per più giorni, ed in completa autonomia?"

Quoto anche questo. Non se l'è cavata per niente male. Non so quanti riuscirebbero a fare altrettanto.
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Xibal
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MessaggioInviato: Mar 05 Feb 2008-22:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

strydog ha scritto:
Il paragone non centra niente, gesù, san francesco, ghandi o chi per essi agivano SOLO per gli altri, avevano si un "progetto", ma il cui beneficio era esclusivamente rivolto al prossimo.


Non ci arrivi a quei progetti se prima non trovi te stesso.
E infatti ognuno di essi ha sperimentato una profonda solitudine, chi in un modo chi in un altro(meditazione nel deserto per esempio) prima di intraprendere un cammino di azione rivolta agli altri.

Ma Gesù, per esempio, non si preoccupato della sofferenza della madre a causa della sua morte, così come San Francesco non si è preoccupato del dolore causato ai suoi genitori o agli amici per il cammino intrapreso.

Le esperienze sono identiche proprio perchè non parliamo di fare del male agli altri a favore di se stessi, ma solo di deludere le loro aspettative.
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strydog
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MessaggioInviato: Mer 06 Feb 2008-1:42 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Questa si chiama esegesi biblica freestyle... :joy:
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MessaggioInviato: Mer 06 Feb 2008-10:46 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Visto ieri sera... bellissimo!!! forse sono un pò di parte perchè tratta tematiche come il "Viaggio" , "La strada" , "la Natura selvaggia e la sopravvivenza" che mi sono care e che ho in parte vissuto...
Mi ero immedesimato parecchio nel protagonista anche se alcune scelte che ha fatto non le condivido affatto ma alla fine giunge ad una Verità "Condivisa"

"il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi..."

M.Proust
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Xibal
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MessaggioInviato: Mer 06 Feb 2008-15:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Nolimits80 ha scritto:


"il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi..."


E infatti casualmente la sua frase finale, prima di morire, è "Se io vi corressi incontro e vi abbracciassi(si riferisce ai genitori ndXibal), vedreste quello che vedo io?". Carino!
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MessaggioInviato: Mer 06 Feb 2008-16:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

CHE FIGATA!!! già... questo topic xò lo sconsiglio a chi nn ha ancora visto il film, ci sono troppe anticipazioni :-D moderatori... mettete un avviso da qualche parte Cinesino
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Lessa
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MessaggioInviato: Ven 15 Feb 2008-13:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Bello era bello il film. Gli darei un 8.
Fotografia,musiche...ecc



piccola chicca: in un momento di massima commozione e grande pathos (quando ha appena ucciso l'alce e scopre i bigattini e le mosche che se magnano tutto..!) dal mio gruppo è partita una sonora risata, perchè siamo tutti acquariofili, e alla vista delle CAMOLE (larve della farina!) sulla CARNE di un povero alce ci siam messi tutti a ridere.... Sorriso Sorriso Sorriso Sorriso Sorriso



Per il resto nulla. Bello, bellissimo per i temi trattati, la ricerca della verità, della solitudine, ecc.

Contiamo anche (non ho letto il libro, quindi mi attengo solo al film) che ha vissuto in un piccolo albergo (quel camper aveva di tutto).
E che partire così, senza avere nulla non è "coraggio" o "ricerca diquellochevolete".
è SUICIDIO.
Ci rimangono secchi proffessionisti di grande esperienza e conoscenze in svariati campi (botanica, orientamento, ecc ecc) con attrezzature costosissime, e lui va così...libero, convinto che natura veda e provveda....mah.
Questo è pazzia! Quest è INTO THE WILD



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martineden
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MessaggioInviato: Ven 15 Feb 2008-13:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Eh, infatti questa è la critica che molti, soprattutto esperti cacciatori/escursionisti, hanno fatto al ragazzo: cioè quella di essere o uno *** o un arrogante. In realtà, leggendo il libro, pare di capire che sia stato anche un pò sfortunato: in fondo è riuscito a cavarsela da solo per parecchie settimane in un ambiente estremamente selvaggio.
Per quello che può valere, io credo che l'errore principale di McCandless sia stato di avere una sorta di visione "romantica" della natura (che invece allo stato selvaggio non ha proprio niente di romantico). Se poi uniamo la cosa alla giovane età del ragazzo, ed al senso di immortatlità che la la gioventù si porta dietro, ecco il risultato. IMHO.
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MessaggioInviato: Ven 15 Feb 2008-13:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

visto l'altro giorno.Bello anche se avrebbe potuto essere accorciato senza perdere nulla.
non sono così d'accordo sulla massima che conclude l'esperienza del protagonista ma..è la sua,mica la mia,quindi va bene così.
Peccato che non sia riuscito a tornare
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MessaggioInviato: Ven 15 Feb 2008-16:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Beh si era decisamente ingenuo e sognatore ma è anche questa la cosa che fa coinvolgere la maggior parte delle persone al film... fosse stato un Hard Traveller Espertissimo in sopravvivenza e altrro che continuava a vagare per il mondo impassibile alle avveristà nn sarebbe stata la stessa cosa... fa una merea di cazzate come tutti e anche tutto il suo viaggio alla fine si rivela sbagliato... sennonchè alla fine lo porta alla sua conclusione e rivelazione (SUA)
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MessaggioInviato: Ven 15 Feb 2008-17:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

comunque non ci credo nemmeno se lo vedo che uno senza nessuna esperienza sia sopravvissuto alla discesa delle rapide in kayak e senza casco..con un kayak chigliato per giunta...
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MessaggioInviato: Ven 15 Feb 2008-17:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Si beh... quella è la vaccata + grossa del film :-D ci stavo pensando pure io :-D ...vabbeh dai Cinesino
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MessaggioInviato: Ven 15 Feb 2008-20:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

però se è tratto da una storia vera...vorrei capire se l'ha fatto veramente...
Io ho visto gente affondare con tutto il kayak in acqua ferma le prime volte...mi pare assai improbabile tutto ciò
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MessaggioInviato: Ven 15 Feb 2008-20:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

martineden ha scritto:
Eh, infatti questa è la critica che molti, soprattutto esperti cacciatori/escursionisti, hanno fatto al ragazzo: cioè quella di essere o uno *** o un arrogante. In realtà, leggendo il libro, pare di capire che sia stato anche un pò sfortunato: in fondo è riuscito a cavarsela da solo per parecchie settimane in un ambiente estremamente selvaggio.
Per quello che può valere, io credo che l'errore principale di McCandless sia stato di avere una sorta di visione "romantica" della natura (che invece allo stato selvaggio non ha proprio niente di romantico). Se poi uniamo la cosa alla giovane età del ragazzo, ed al senso di immortatlità che la la gioventù si porta dietro, ecco il risultato. IMHO.

ma non si poteva leggere meglio quel ca**** di libro? :-D
Quanto tempo l'ha avuto in mano? Meno male che aveva fatto l'università. :-D
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MessaggioInviato: Sab 16 Feb 2008-2:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

zatoichi ha scritto:
però se è tratto da una storia vera...vorrei capire se l'ha fatto veramente...
Io ho visto gente affondare con tutto il kayak in acqua ferma le prime volte...mi pare assai improbabile tutto ciò


La storia è tutta vera, tranne ovviamente il copione e certi personaggi che sono originali, ma le situazioni sono realistiche perchè basate sul suo diario.

Alla fine chi ha creato le regole della sopravvivenza è perchè, per primo, è sopravvissuto quando ancora non esistevano.Sorriso
Lui sarà stato fortunato allo stesso modo, finchè gli è andata bene...
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Alexandro
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MessaggioInviato: Ven 29 Feb 2008-1:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

La storia delle rapide è un invenzione del film per rendere più eroica la figur di Chris McCandless che diferisce dal libro. Sul testo si legge che il ragazzo a si disceso il Colorado ma non nel tratto del Gran Canyon dove vi sono le formidabili rapide che si vedono nel film ma dopo la diga di Hoover dove come riporta il libro il fiume scorre indolente e placido senza alcun pericolo.
Il libro comunque ancora più del film conferma che il ragazzo era un completo sprovveduto partito all'avventura senza neanche le più elementari dotazione e conoscenze per affrontare le possibili avversità.
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Lessa
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MessaggioInviato: Ven 29 Feb 2008-14:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Anche perchè a quanto pare, sopravvivere non gli interessava proprio.
Mah.... che gente. Sorriso
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zatoichi
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MessaggioInviato: Ven 29 Feb 2008-14:52 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Lessà ha scritto:
Anche perchè a quanto pare, sopravvivere non gli interessava proprio.

..all'inizio...
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MessaggioInviato: Ven 29 Feb 2008-20:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Giusta precisazione. Peccato però che abbia capito il contrario quando era avvelenato. Sorriso
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zatoichi
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MessaggioInviato: Ven 29 Feb 2008-21:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

uhm...no..il contrario lo ha capito quando ha letto il passo di quel libro...quello che poi ha chiuso per partire...secondo me.ed ho anche un'idea di dove,tra le varie situazioni che aveva passato,stesse andando.
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cap98
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MessaggioInviato: Sab 01 Mar 2008-23:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non pensate che sarebbe stato il caso di portarsi un buon fisso in alaska invece del piccolo chiudibile tipo buck 110 ? Sorriso
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zatoichi
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MessaggioInviato: Dom 02 Mar 2008-13:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

probabilmente sarebbe stata una buona idea anche portarsi delle provviste degne di tal nome e un paio di scarpe...comunque sì,senza dubbio un fisso(o magari due,un piccolo e un grande)sarebbero stati opportuni.
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