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Coltelleria Collini :: Guarda l'argomento - specificità del c70 e dei D2-D3
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specificità del c70 e dei D2-D3
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blutartaruga
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MessaggioInviato: Ven 24 Nov 2006-16:34 pm    Oggetto: specificità del c70 e dei D2-D3 Rispondi con citazione

24 Novembre 2006
da Stefano

Ciao a tutti,
sono nuovo di qui, mi sono appena iscritto, abbiate pazienza se dico stupidate o se sembro spaesato.
Sono qui per porvi una domanda, per me chiave. Devo fare un nuovo coltello di tipo completamente artigianale, hobbistico, ma ho un dibbio.
Secondo Voi, è meglio un acciaio C70 o un K110-K110 detti anche D2-D3??..mi spiego, l'acciaio in questione serve per una lama di lunghezza cm. 11.5 spessore mm3 e deve essere montata su un coltello serramanico con mannico in legno a gancette rivettate, ribattute, è un coltello da lavoro chiudibile che ho disegnato, a me interessa particolarmente che la lama sia molto tagliente...affilatissima, buona tenuta di filo, e alta capacità di taglio, interessa meno la capacità di resilenza... e poco importa se ossidi o meno.
Secondo voi per tale lama quale acciaio è più indicato , e a prescindere quale dei sopra citati acciai è il migliore?
Beh se c'è qualcuno che sa dirmi qualocsa mi fa un bel favore..
Grazie per le risposte e alla prossima.
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Templar
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MessaggioInviato: Ven 24 Nov 2006-19:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Stimo parlando di tree acciai di cui uno al carbonio bassolegato (C70 o aisi 1070) e due seminossidabili, ovvero l'aisi D2 (bohler K110) e il Bohler K100 (quet'ultimo però non corrisponde esattamente al D3).

Hanno tutti e tre doti di taglio più che buone.

K110 e K100 hanno una discreta resistenza allì'ossidazione, il primo ha tenuta del filo e doti di taglio leggermente inferiori ma doti meccaniche superiori.

Il C70 richiede una manutenzione costante ma ha doti meccaniche, doti di taglio e tenuta del filo superiori a quelle dei precedenti acciai.
Inoltre più semplice da lavorare.

Tieni rpesente che una lama da 11,5 cm spessa 3mm richiede comunque un acciaio con buone doti meccaniche.

Escluderei dunque il K100.

Dato che la resistenza all'ossidazione per te non è un dato importante direi C70.

Volendo potresti utilizzare il Bohler K720 (aisi O2) o K460 (aisi O1).

Si potrebbeo usare tantissimi altri acciai (L6, C90 o aisi 1095, A2, A6) ma direi che questi rispondono bene ai tuoi requisiti.

Mi auguro di esserti stato utile.

Ciao.
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blutartaruga
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MessaggioInviato: Ven 24 Nov 2006-19:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ohhh... grazieee, non mi aspettavo una risposta così solerte e precisa, graziee..
ok, all'ora opterò per il C70 o al massimo per il k720 ma, penso basti il C70.
Una domanda, il D2 corrisponde al k110, il D3 invece a cosa corrisponde?..
ciao ciaooo
Stefano
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MessaggioInviato: Ven 24 Nov 2006-19:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La Bohler nel suo catalogo ha il K100 che è QUASI come il D3.
Il D3 infatti ha la stessa composizione del K100 ma in più ha lo 0,8% di W (Wolframio).

Questa "aggiunta", per un acciaio con un contenuto così elevato di C, cambia sensibilmente alcune caratteristiche dell'acciaio.
Una di queste è la durezza minima che a cui si può temprare tale acciaio.
Infatto il Wolframio innalza i valori di durezza della curva di rinvenimento, aumentando dunque sia la durezza massima che quella minima ottenibile.

Dunque la presenza di questo elemento in questo caso, a livellopratico, diminuisce le doti meccaniche (già non molto elevate), e la resistenza all'usura dell'acciaio (aumentado la tenuta del filo ma rendendo più difficile la riaffilatura sul campo).

Il wolframio comunque dona altre caratteristiche all' acciaio, oltre a quelle descritte.
Ciao.
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ziozeb
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MessaggioInviato: Ven 24 Nov 2006-20:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

blutartaruga ha scritto:
ohhh... grazieee, non mi aspettavo una risposta così solerte e precisa, graziee..
ok, all'ora opterò per il C70 o al massimo per il k720 ma, penso basti il C70.
Una domanda, il D2 corrisponde al k110, il D3 invece a cosa corrisponde?..
ciao ciaooo
Stefano

che ti dicevo
Quì non scherzano mica......
Sorriso
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bartam
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MessaggioInviato: Sab 25 Nov 2006-4:18 am    Oggetto: Rispondi con citazione

vai tranquillo col c70..io uso praticamente solo quello, tranne qualche pezzo in MA5M. è il miglior compromesso tra tutte le caratteristiche...
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blutartaruga
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MessaggioInviato: Dom 26 Nov 2006-15:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

26 Novembre 2006


Scusate il ritardo ma, ho letto solo adesso le Vostre gentili risposte,
porca pallina quante ne sapete Voi, beh gazie davvero.
Ahhh tu usi pressochè solo C70 per i tuoi coltelli, all'ora mi sà propio che devo ascoltare il vostro prezioso consiglio.
Io, in MA5M ho un coltello chiudibile con lama cm.9.5 spessore mm 3 , per il resto i miei coltelli chiudibili sono fatti tutti in acciaio Aisi 420 e uno in Aisi 440, un mio amico mi deve consegnare tra poco un coltello chiudibili con lama cm. 10 spessore mm3 manico in corno di montone rivetti in alpacca e anello in alpacca con lavorazioni firle works sul dorso della lama, un pezzo peno notevole che userò poco penso per il mio solito timore di rovinare certi bei coltelli, la lama sarà in RWL 34 lucidata.
Cosa ne pensate del Rwl 34?
Invece, quello che avrà la lama in C70 che Voi mi avete consigliato sarà per tutti i giorni, da lavoro, per escursioni ecc...
Secndo Voi, quali acciai vanno meglio per coltelli chiudibili sotto cm. 10 e mm2 di spessore e quali invece per lama superiore ai 10 cm. con spessore oltre i 3 mm? .. c'è una logica nella scelta ditipologie di acciai a seconda della forma spessore e grandezza?
In fine, conoscete la Cormoran coltelli di Michele Sferragatta e Fabio Atzeni artigiano coltellianio? cosa pensate delle loro opere?
Ok, scappo, grazie per l'aiuto e la lezione... spero a presto alla prossima e buona Domenica.
Stefano
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blutartaruga
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MessaggioInviato: Dom 26 Nov 2006-15:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ahh dimenticavo, secondo voi è meglio rifare il filo a mano con le pietre ad olio o acqua o, carta fine 800-1000 o se si può, è ancor meglio passare una macchina mola elettrica?... in fine , come posso togliere graffi non profondi sul piano dei coltelli?..con paste abrasive o con carte abrasive fini?..a volte sbaglio e non sò dove sbaglio , mi spiego, a volte nell'affilare un coltello sfriso il piano e poi mi tocca con una carta finissima ripassarlo...dove sbaglio nell'affilarlo?
Stefano
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ziozeb
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MessaggioInviato: Dom 26 Nov 2006-16:57 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per affilare credo che la cosa migliore sia la pietra anche se, se non sei esperto, le prime volte i risultati sono poco incoraggianti....
Le prime volte mi sembrava che le lame una volta affilate ..... tagliassero meno!
Per i graffi sulla lama tutto dipende da quanto sono profondi.
Se superficiali può bastare una semplice pasta da carroziere se più profondi devi riprenderli con carta vetra (con grana a seconda della profondità del graffio) e piano piano aumentare la grana fino a che non ti soddisfi il lavoro; in pratica fino a quando la superfice sia ritornata a nuovo
Ciao

Sorriso
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Templar
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MessaggioInviato: Lun 27 Nov 2006-20:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non c'è una regola precisa per la scelta degli acciai.
Un po' dipende dalle esigenze e gusti che ognuno ha.
C'è chi odia gli acciai al carbonio ad esmpio, èperchè hanno una bassa resistenza all'ossidazione.
Poi c'è il fattore costo e reperibilità.
Oggi esistono acciai di nuova generazione che hanno elevate-elevatissime doti meccaniche, ottime doti di tenuta del filo e di taglio e discreta-buona resistenza all'ossidazione.
Il costo di questi acciai è elevato, sono di difficile reperibilità e necessitano di trattamenti termici adeguati.

Rimanendo però nella fascia degli acciai di facile reperibilità, tra cui ci sono comunque acciai molto validi, rimane comunque da valutare il disegno della lama, biselli e i lavori che dovrà svolgere il coltello.

Se si vogliono lame con elevate doti meccaniche, senza spendere molto ma rinunciando all'inossidabilità, si possono utilizzare acciai come l'aisi 5160, 1050, 1060, S7, ecc.


Se si cercano maggiori doti di taglio e tenuta del filo, peanlizzando un po' le doti maccaniche (sempre rimanendo nella categoria acciai al carbonio), allora si potrà optare èer un aisi 1090, 1095, 52100, 50100B, W1, W2, O1, O2, ecc.

Se si cerca un acciaio che, pur mantenendo buone doti meccaniche e di tenuta del filo (ma comunque inferiori ad un buon acciaio al carbonio) resista bene al'ossidazione si potranno usare acciai come RWL 34, Ats 34, Vg10, Bg 42, D2.

Se si vuole spendere un po' meno invece si poranno utilizzare acciai di media gamma come 440B, 440C, Aus 8, Aus 10.

Se si cercano acciai con doti di taglio e tenuta del filo non molto elevate ma elevata resistenza all'osidaizone e doti meccaniche più che buone allora si opterà su 420, 12C27, MA5M, 44A, Aus 4, Aus 6, ecc.

Comunque per lame lunghe (21-23 cm o oltre) sarebbe bene usre un acciaio con levate doti mecaniche, rinunciando parzailmente alla tenuta del filo, per lame di media lunghezza la fascia di acciai utilizzabili si fa più ampia e può variare a seconda della tipologia di coltelli (e dunque a seconda dei lavori che dovranno svolgere), per lame corte si possono utilizzare acciai un po' meno resilienti e con doti di resistenza all'ossidazione superiori.
Dipende però sempre anche dai lavori che il coltello dovrà svolgere.

Ciao.
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MessaggioInviato: Lun 27 Nov 2006-20:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Templar, mi accontenterei di conoscere un decimo di quello che sai tu sull' acciaio.
:worthy:
Perchè non fai per noi poveri forumisti una specie di "Bignami dell' acciaio".
Un piccolo vademecum dove per ogni tipo di acciaio vengono specificate oltre le varie percentuali dei vari elementi anche le indicazioni su quali tipi di coltelli possono essere fatti.
Si trovano vari elenchi di acciai con specificato i vari componenti.
Sarebbe bello fare una tabella dove all' elenco dei vari tipi di lame vengano consigliati i possibili acciai per una corretta realizzazione.
Sarebbe sicuramente anche uno stimolo ad una nuova infinita discussione
Mi si illuminano gli occhi!
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MessaggioInviato: Lun 27 Nov 2006-20:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sarebbe bello ma direi che fare un lavoro del genere sarebbe una cosa molto lunga e non così semplice come possa sembrare.
Questo anche perchè come dicevo la scelta di un acciaio rispetto ad un altro è influenzata anche dalle esigenze del singolo utilizzatore.
Ciao.
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MessaggioInviato: Lun 27 Nov 2006-20:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

:tears:
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bartam
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MessaggioInviato: Lun 27 Nov 2006-21:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ma mi pare che di tabelle simili ve ne siano, da qualche parte nel forum..
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blutartaruga
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MessaggioInviato: Mar 28 Nov 2006-13:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Whau Templar mi stupisci ogni momento che passa, che inciclopedia che sei, notevole whauuu.. .. comunque io come conoscitore di tutto ciò, direi propio che, sono un papero, e mi sta bene l'immagine che mi hanno messo..ehh ehhh Sorriso
comunque ieri ho affilato e lucidato il mio coltello che , mi segue ogni giorno.
Ho usato una pietra che da tanto ho, una grana 1000 ad acqua, poi completato con carta 800 e poi carta 1000 e 1200 in fine con pasta abrasiva per carrozzieri e ultimo tocco ho messo pure il sidol... tutto a mano ovviamente..lavoro venuto in modo soddisfacente per un neofita come me, considerando che la lama era un pò graffiata.
Una domanda a Voi che siete di lungo corso, ma in teoria, lo chiedo come conoscenza, sarebbe possibile rifare il filo o meglio, toccarlo in modo da renderlo vivo, solo con la carta fine tipo 1000?...
Uffiii, trovare carta 1200 è quasi impossibile...
ahhh, per ravvivare solo il filo, ad un coltello che lo ha, è sufficente solo una passatina sul filo o meglio lasciare che lo perda e poi passarlo bene?
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blutartaruga
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MessaggioInviato: Mar 28 Nov 2006-13:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ultima cosa, Templar, ho una domanda, mi pare di capire dalla tua utile lezione che un acciaio al carbonio, nonostante ossidi molto e rapidamente, tipo un C70 o un O2, però sono il massimo per chi desidera avere dei rasoi, ovvero coltelli che hanno elevatissime doti di taglio e tenuta del filo, e pure doti meccaniche... dico bene?
quale secondo te, secondo la tua enorme conoscenza, è l'acciaio al carbonio con la maggior dote di taglio e tenuta del filo...? ma che si può lavorare facilmente il filo o che almeno è possibile , acessibile a mano.
Lo chiedo poichè io adoro nei coltelli questa dote più che le altre.
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MessaggioInviato: Mar 28 Nov 2006-13:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mah, è parecchio difficile dirlo.
In realtà dipende dal contenuto di alliganti formatori di carburi (Mo, V, Co, W) e anche dal trattamento termico a cui l'acciaio viene sottoposto.

Comunque, se dobbiamo stare su acciai al carbonio di facile reperibilità direi Aisi 1090 o 1095 (C90-C95).
Volendo ci sarebbero anche acciai come V1, Hitachi Aogami, Shirogami 1, O6, W1, ma sono di più difficile reperibilità.
Se si vuole andare su acciai più costosi allora la scelta è molto più ampia.

Comunque acciai al carbonio come C70, O1, O2, hanno tutti un elevata tenuta del filo.

Se si punta SOLAMENTE sulla tenuta del filo e capacità di taglio alora si potrebbe puntare su acciai HSS (con basso contenuto di Cr possibilmente).

Il discorso comunque è abbastanza complesso.


Ciao.
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MessaggioInviato: Mar 28 Nov 2006-16:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Wohh Templar, ottima lezione, interessante davvero.
Pensa che io, fino a poco tempo fa, quando ancora non m'interessavo di come fossero fatte le lame dei coltelli, pensavo che gli acciai inox fossero i migliori in tutti i sensi, in specie per le doti di taglio e tenuta del filo e, quelli al carbonio i peggiori, per le doti scarse di taglio e tenuta filo, in somma propio tutto l'opposto di quel che è nella realtà, pensa che ignoranza.Beh, all'ora perseguirò sempre il mio intento, di avere, lame con acciai al carbonio visto che, per me il primo ed ultimo fine di un buon coltello, è quello di tagliare tanto e, tenere il filo ed, essere facilmente riaffilato. ( ma questa è considerazione, mi rendo conto, molto soggettiva, i gusti sono gusti )
Ahhh dimenticavo, un coltello ossidato, può avere ancora capacità di taglio, filo? o l'ossidazione compromette alla lunga le sue totali doti principali di taglio, tenuta filo , resilenza ecc? ..
Quale manico in mareiale naturale è il più adatto per gancette di un coltello da lavoro chiudibile? ... Corno di cerco?..montone? Yack? bue? in legno, in cuoio, .. in somma , quale materiale si adatta meglio ad uno scopo che sia resistenza fisica, alla umidità o acqua, durata nel tempo ecc?
in fine , lo spessore di una lama incide sulla capacità di penereazione della stessa, di taglio?...a me pare di si, un mio amico dice di no.
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MessaggioInviato: Mar 28 Nov 2006-21:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Lo spessore influisce ma non è solo quello. Influisce anche la largezza e il tipo dei biselli (per tipo intendo piani, concavi o convessi).
Ovviamente a parità di forma e larghezza della lama.

Di che ossidazione parli? Esiste un ossidazione che fa assumee alla lama una patina scura (ossidazione passiva).
Questa patina, seppur possa essere esteticamente pococ gradevole (ma anche quì dipende dai gusti protegge la lama da ulteriori ossidazioni (tipo ruggine) e non influisce ne sulle doti di taglio e tenuta del filo, ne sulle doti meccaniche dell'acciaio.

La cosidetta ruggine invece compromette la resistenza della lama e si espande col tempo, fino a rendere inutilizzabile il coltello o comunque rovinandolo sensibilmente.

Se la ruggine è sul filo rovina il filo.
La ruggine va eliminata il più in fretta possibile, prima che faccia danni seri.

Buoni materili manurali sono la legna stabilizzata (poi dipende dalle essenze, ci sono quelle più o meno dure) oppure il corno di cervo a quanto ne so è davvero buono.

Ciao.
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MessaggioInviato: Mar 28 Nov 2006-23:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao templar, come al solito dai risposte davvero interessanti.
Però non ho capito una cosa , cosa intendi quando dici che lo spessore influisce ?...mi spiego, una lama che, è spessa mm 4, parte da mm 4 e arriva al filo che è meno di un millimetro, giusto? .. mentre una lama che è, spessore mm 2, parte da 2 e arrivaal filo con uno spessore meno di un milimetro,qunidi come la prma, quindi sul filo sono uguali le due lame, perciò dovrebbero tagliare allo stesso modo, o sbaglio?..spiegami perchè ho torto, perchè imagino di sbagliare ma, non capisco...
Poi, cosa intendi per BISELLO?.. piani, concavi? convesi?...intendi forse la forma che, ha il filo sulla lama, la sua forma e la sua alteza? se è così quale aletezza è meglio per un buon filo tagliente?
In fine, volendo una lama molto affilata e tagliente, quale filo è consgliabile, come forma e che, spessore di lama, per esempio su una lama lunga 10 cm.
Ste
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MessaggioInviato: Mar 28 Nov 2006-23:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ahhh dimenticavo... all'ora templar, forse mi coverebbe sulle prosime lame di, ossidare preventivamente la stessa per dargli così, adeguata protezione...rinunciando ad altre finiture...giusto?
Un pò tipo certi coltelli a lama fissa finnici o svedesi.
Stefano
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MessaggioInviato: Mer 29 Nov 2006-12:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

I biselli sono i piani di molatura, non l'angolo di affilatura.
E' vero che comunque in punta lo spessore è comunque ridotto, però poi lo spessore, andando verso il tallone, aumenta, e aumenta in maniera maggiore in una lama a più spessore.
Dunque la penetrazione sarà influenzata dallo spessore.
ES:Abbiamo due lame uguali in tutto, tranne che nello spessore.
Una è spessa 5mm, l'altra 3 mm.
In punta entrambe hanno unaìo spessore molto ridotto.
A 1 cm dalla punta però quella spessa 3mm avrà uno spessore di 1,5mm, quella da 5mm avrà uno spssore di 2mm.
Più ci si allotana dala punta più questo "divario" aumenteà.
Si evince quindi che lo spessore è uno dei fattori che influisce sulla capacità di penetrazione

Ma influisce anche sulle le capacità di taglio.
A parità di forma della lama, larghezza della stessa, larghezza e tipo dei biselli, una lama più spessa avrà un angolo di bisellatura meno acuto.
Una lama meno spessa, sempre a parità dei parmametri riportati sopra, avrà un angolo di bisellatura inferiore, e dunque avrà maggior capacità di taglio.

Se invece prendiamo due coltelli identici, di ugual spessore, e cambiamo la largezza dei biselli, vediamo che quello coi biselli più larghi avrà capacità di taglio maggiore.

Questo discorso ovviamente vale ipotizzando che finitura del filo a angolo di affilatura siano identici per entrambi i coltelli.

La larghezza dei biselli va valutata in base allo spessore del coltello, larghezza della lama, acciaio usato (e trattamento termico a cui è stato sottoposto) e in base allla tipologia di coltello che si prende in esame (e dunque al tipo di lavoro che il coltello dovrà svolgere).

Utilizzando acciai con doti meccaniche elevate sarà possibile realizzare coltelli con ampie bisellature mantenendo comunque una buona-ottima robustezza.

Per quanto riguarda la tipologia di biselatura, a parità di larghezza della stessa, si può fare questa distinzione:

CONCAVA (biselli concavi): permettono un angolo di bisellatura minore, diminuiscono però la robustezza della lama e non sono molto adatti per coltelli votati ai lavori pesanti.
I concavi sono adatti a lame per lavori leggeri (o comunque lavori mediamente pesanti, come tagliare rami di piccole-medie) o coltelli da combattimento puro o su skinner.


PIANI (biselli piani): sono una via di mezzo, sia come angolo di bisellatura che come robustezza, tra i concavi e i convessi. Sono molto usati i coltelleria perchè semplici da realizzare e perchè garantiscono il miglior compromesso tra capacità di taglio-robustezza della lama.
Se però la larghezza dei biselli è troppo piccolo si avranno lame con scarse capacità di taglio (cosa che coi concavi comunque non dovrebbe accadere).
Dicamo dunque che i piani, se ben realizzati, sono, a mio parere, i più versatili.

CONVESSI (biselli convessi): garantiscono un'elevata robustezza della lama, anche se l'angolo di bisellatura che si ottiene (sempre a parità di larghezza dei biselli) è più ristretto rispetto ai primi due.
Sono inidcati solamente per lame votate a lavori pasanti (machete, asce, ecc).

Per quando riguarda l'angolo di affilatura (e dunque non di bisellatura) più è acuto più sarà tagliente il coltello ma diminuirà la tenuta del filo.
La finitura del filo invece va scelta in base ai lavori che il coltello dovrà svolgere.



Per quanto riguarda "l'ossidazione preventiva", potresti fare una brunitura a freddo oppure temprare il coltello in atmosfera ossidante (ma non so come si potrebbe fare).


Ciao.
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MessaggioInviato: Mer 29 Nov 2006-13:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mio Diooo... ohh
Templar tu sei uno scenziato, ne sai una più del Diavolo, cavolo che cultura pazzesca, whau sei la mia inciclopedia , grazie di cuore davvero...
All'ora, perdona la mia ignoranza e la mia testa dura, ma haimè sto vagando nel buio e sto dando testate a destra e sinistra, fino ad ora pensavo fosse tutto chisro, invece ora mi hai aperto una porta sul buio...mi spiego, non ho capito per nulla questa storia dei piani, i biselli sono i piani di molatura...?.. :-(
non mi è chiaro per nulla accidenti.. aiutoooo
per il resto , la storia degli spessori , della capacità di penetrazione e taglio, mi è chiara, tutto ok.
Ma vago nel buio per la questione biselli, piani di molatura, larghezza biselli?.. non mi è propio chiaro...potresti essere più chiaro, scusa ma sono propio ignorante e testone ..sigh :-(
Una domanda, in fine, i rasoi , o i coltelli con una lama molto affilata tagliente, che biselli hanno?..e che filo ? immagino molto acuto il filo, certo capisssi pure sta storia del bisello mannaggia a me....beh spero tu possa essere più chiaro, grazie templar.
Stefano
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MessaggioInviato: Mer 29 Nov 2006-13:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ahhhh, per l'ossidazione preventiva, beh mi è chiaro, sei stato molto utile e, molto chiaro... grazie davvero, ora ho capito bene.
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Templar
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MessaggioInviato: Mer 29 Nov 2006-14:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per i biselli vedrò di preparare qualche disegno per essere più chiaro.
Ciao.
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MessaggioInviato: Mer 29 Nov 2006-15:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ecco quà:
nel disegno c'è un abbozzo di lama con:

in grigio chiaro il bisello (ovvero il piano di molatura)

in grigio scuro: la parte a pieno spessore della lama

Da sinistra verso destra: sezione dei biselli piani, concavi e convessi.




E' più chiaro adesso?

Ciao.
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MessaggioInviato: Mer 29 Nov 2006-16:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Templar sei un genio, senza di te come potremmo mai fare noi ??..
Ho capito tutto adesso, G R A Z Z I EEE !!
In pratica i miei coltelli, tutti chiudibili artigianali hobbisitci, hanno tatta la lama in bisello, tutta su un unico piano di bisello di molatura... e sono tutte lame con un bisello piano.
Però a me piacciono molto i biselli su più piani e, di tipo concavo, ma mi rendo conto sia più delicato un coltello così...
Grazie ancora Templar sei un grande.

ciao ciaoo
Ste
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MessaggioInviato: Mer 29 Nov 2006-16:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ovviamente di biselli ce ne sono per ogni coltello due uguali,uno su ogni lato.
Ciao.
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MessaggioInviato: Mer 29 Nov 2006-17:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Beh si , ovviamente, come dici tu, su ogni coltello ci sono due biselli uno per ogni lato....

Senti, visto che tu sei espertssimo, non è che conosci qualche abile artigiano che riproduce coltelli artigianali tipo gobbi Aquilani, ecc..
So che c'è Rossi e Nino che fanno gobbi come un tempo, ma haimè non hanno un sito, sai se ci sono altri come loro... o se in giro si trova qualcosa del genere di tipo artigianale o hobbistico?
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MessaggioInviato: Gio 30 Nov 2006-20:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Templar... tutto bene?..
Senti templar, dove sbaglio nel lucidare i coltelli?..l'altra sera ho preso in mano un coltello con cui mi alleno un pò a rifare i fili ecc.. a mano con la pietra e la carta ... finito di fare il filo ho pensato di provare a rilucidare le facce del coltello, è tutto un piano solo, un unico bisello piano... ho preso carta tipo 600 poi 800 e l'ho passata così tutto è diventato opaco , poi ho passato a mano carta più fine, prima 1000 poi non avendo in casa 1200 ho usato 1000 bagnata e consumata, e il lavoro in parte è venuto solo che, noto che tutto non è omogeneo, e ci sono zone più opche e altre più lucide e comunque non viene lucidissimo...va detto che dopo per completare l'opera ho passato pasta da carrozziere a mano e il sidolo...ma il vero lavoro di lucidatura lo faccio con la carta fine a meno..forse questi lavori per venire bene vanno fatti solo a macchina?

Seconda domanda per te che sei una guida, ho trovato un vecchio attrezzo, avrà 10 anni, in ottimo stato sembra nuovo, è della victorinox quella che fa i colelli multiuso, in fatti ha sul manico rosso di palstica il classico logo, è una specie di barretta rettangolare, lunga 10 cm, larga 1 cm. e spessa 3 mm, sembra un acciaio lucido durissimo, e i due piani sono rugosi in modo fine, ha un manico rosso in paltica,... non sò cosa sia, ho provato ad usarla sul filo del coltello e mi da l'idea che sia una lima piccola durissima, per affilare coltelli, ... tu cosa ne sai?..sei al corrente di un attrezzo così fatto della victorinox e secondo te posso usarlo o resta meglio la pietra ?... come si usa lo sai?..come una lima da ferro?..prima o dopo la pietra o al suo posto?
ciao Stefano
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-11:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Il procedimento per la lucidatura mi sembra corretto.
Si usano carte vetrate via via più fini e poi si rifinisce con pasta da carrozziere (o comunque paste abrasive simili).
Sarebbe stato meglio però usare carta vetrata di grana più fine della 1000.
Il problema che hai riscontrato potrebbe essere dovuto al fatto chela carta vetrata 1000 usata era consumatat in maniera non omogenea.
Devi inoltre assicurarti di non iniziare ad usare una grana più fine fino a quando non sei sicuro di aver finito con la precedente.
Il bisello è ben realizzato? Ovvero il piano di molatura è "seguente"?
Il sidol serve per pulire le lame, ma ha scarso potere abrasivo e dunque non lucida granchè.

Quell'attrezzo della victorinox, almeno dalla tua descrizione, potrebbe essere un affilatore diamantato, però non so se dieci anni fa erano già in circolazione affilatori del genere.
Altrimenti potrebbe essere un acciarino.
Se è un affilatore diamantato dovrebbe funzionare molto bene e dovresti riuscire a riafilare i coltelli molto velocemente e con poco sforzo.

Io ho un affilatore diamantato e mi ci trovo benissimo, la pietra non la sto più usando.

Poi ovviamnete dipende dal set di pietre che possiedi, da cosa devi affilare e dal grado di affilatura che vui ottenre, anche se comunque riesci ad ottenere un affilatura a rasoio anche con la pietra diamantata (la finitura del filo dipende poi dalla grana dell'affilatore).
Ciao.
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-13:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Una domanda Templar, per capire se è un acciaino o un affilatore diamantato...come posso fare?
per esempio, un acciaino, se lo passo sul filo con un angolo molto acuto, lascia il segno come la pietra, abrade la lama?..segna il filo come se fosse limato?
Perchè quel attrezzo che non sò cosa sia, lascia il segno come se fosse limato e lucido, brillante ... gli acciaini fanno altrettanto?..come distinguere se è uno o l'altro?
E in fine dove si comprano quel attrezzo diamantato che hai tu e c'è piccol da portare al seguito in tasca?
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-14:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Se è rettangolare e molto lucido penso sia un affilatore diamantato.
Non posso esserne certo però.
Alcuni affilatori diamantati, tutti "tascabili", sono le pietre DC3 e DC4 della Fallkniven oppure gli affilatori DMT.
Li trovi entrambi nel catalogo Collini.
Ciao.
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-14:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Templar, si è a forma rettangolare, il piano è piatto ma leggermente inclinato, è lucido ma il piano lucido è zigrinato, come se fosse una lima a grana fine... cercherò di informarmi con la Vittorinox...chissà se sanno ridmi nulla...
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-14:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Allora potrebbe essere un acciarino.
Riesci a inserire una foto?

Vai su www.imageshack.us carichi la foto, prendi il link indicato da "direct link to image" e lo copi tra
[img] e [/img].

Ciao.
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-14:44 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

non ho una foto... non ho un cellulare che fa foto, se riesco si come devo fare foto ad alcuni coltelli faro foto anche per questo ... spero di riuscire poi ad inserire... a me, sembra comunque una lima per acciai... è possibile?..non sò?..perchè dopo averlo passato il filo taglia meglio molto meglio, e lima segnando lo spigolo... nel punto passato l'acciaio diventa più lucido ma anche più vivo, sembra un pò grezzo, lucido e non a specchio più o meno come lo lascia la pietra...
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-14:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Come ho scritto potrebbe essere un acciarino se non è una pietra diamantata.
Per ora direi un acciarino, vista la tua nuova descrizione.
Ciao.
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-16:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ahhhh secondo te all'ora è un acciarino...
ok, buono a sapersi.
Come va usato? e in quali casi si usa?
può rovinare il filo se usato male?
può graffiare o rovinare la lama se passato su essa male?
in fine... si consuma? dura tanto?
Si può usare si tutti i tipi di acciai?

Ti dico ora, quello che credo di sapere su un acciaino, e non sò se è corretto. Io sò che, serve solo per rifare tornare le molecole componenti l'acciaio del filo nella loro naturale e composta formazione originaria, dando così nuovamente più forza al filo, più taglio e durezza...ma la cosa è parziale, e molto provvisoria, ... non è una affilatura... ma per quanto ne sò non esporta materia come l'affilatura, in fine, dopo un pò necessita comunque una affilatura poichè per quanto si passa il filo è ora mai troppo sgranto , storto e molle...per cui và rifatto..

ho scritto cavolate o è corretto..correggimi pure grazie, almeno imparo qualcosa....
ciaoo ciaoooo
Ste
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-16:17 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ehm, allora a quanto ne so l'ACCIAINO serve per raddrizzare il filo (ma non parlare di molecole) ma non dona certo più durezza ad esso.
Solamente, raddrizzando il filo, si ripristinano le capacità di taglio del coltello.

L'ACCIARINO invece serve per dare una veloce riaffilata al filo (ravvivare).

Il filo non diventa molle usando il coltello ma si ottunde.

Siccome l'acciarino ha potere abrasivo se usato male rovina i filo.

Si può usare su tutti gli acciai, com'è ovvio, però alcuni acciai con resistenza all'abrasione motlo elevata e temprati a durezze eccessive sono più semlici da riaffilare con pietre dimantate.


Ciao.
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-16:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

l'acciaino è un arnese immanicato come un coltello, che i macellai utilizzano praticamente di continuo per drizzare il filo... ha una funzionalità quasi spaventosa (io riesco a rendere taglientissime delle lame che non hanno senso..) ma per poco tempo.. dopo un pò ilfilo va rifatto.
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MessaggioInviato: Ven 01 Dic 2006-16:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Templar e Bartam, grazie, come sempre seite molto precisi ... grazie.

All'ora se ho capito bene, L'ACCIAINO raddrizza il filo che si piega, ridonando capacità di taglio, se pure non durevole....perdonatemi la storiella sulle molecole, che figura da pirla hem hemmm :boxed:

Invece, L'ACCIARINO, riaffila il filo quasi come una pietra, più che riaffilare ravviva, e si usa per uso d'urgenza, per riavvivare il filo.
All'ora se così è, è un attrezzo comodo da usare spesso, per fare durare a lungo un filo...
sono facili da trovare entrambi , acciaino e acciarino?..o meglio fare prima e, dare una veloce passata di pietra a grana fine e non parlarne più?
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MessaggioInviato: Mer 06 Dic 2006-5:58 am    Oggetto: Rispondi con citazione

L'acciaIno o trovi anche ai grandi magazzini, nel reparto casalinghi, insieme ai coltelli..l'acciaRino, che io sappia, è un meccanismo di percussione per armi da fuoco Sorriso
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