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Coltelleria Collini :: Guarda l'argomento - Voi cosa ne pensate dei coltelli custom ?
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massimo.bernazzi
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MessaggioInviato: Mer 05 Mag 2004-11:29 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ritengo abbastanza normale che parlando di un determinato autore si assumano direttamente "anche" da lui delle informazioni.Ma poi deve essere il senso critico ed obbiettivo a prevalere,in assenza del quale noi lettori non saremmo mai messi nella condizione di farci un'idea quanto più corretta di quanto viene proposto.Quando si definisce redazionale un articolo significa che viene pubblicato a pagamento.Questo lo sappiamo tutti.Figuriamoci,come dice Carlo,se può contenere valutazioni critiche.Massimo,Siena.
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cicciopasticcio
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MessaggioInviato: Mer 05 Mag 2004-12:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Cosa dirti.............hai perfettamente ragione!!
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Giorgio
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MessaggioInviato: Mer 05 Mag 2004-23:33 pm    Oggetto: Le prove non sono in vendita.... (lungo) Rispondi con citazione

massimo.bernazzi ha scritto:
Ritengo abbastanza normale che parlando di un determinato autore si assumano direttamente "anche" da lui delle informazioni.Ma poi deve essere il senso critico ed obbiettivo a prevalere,in assenza del quale noi lettori non saremmo mai messi nella condizione di farci un'idea quanto più corretta di quanto viene proposto.Quando si definisce redazionale un articolo significa che viene pubblicato a pagamento.Questo lo sappiamo tutti.Figuriamoci,come dice Carlo,se può contenere valutazioni critiche.Massimo,Siena.


Sono molto felice che questa serie di domande sia apparsa sul forum perché mi permette di fare alcune precisazioni da “addetto ai lavori”. Mi chiamo Giorgio e sono il direttore della rivista “Coltelli”. Vorrei approfittare della vostra pazienza per sciogliere qualcuno di questi dubbi.
Premesse necessaria: “Coltelli” è un prodotto editoriale e come tale ha la necessità, per sopravvivvere, di vendere spazi pubblicitari. Non esiste una sola rivista in edicola che non contenga pubblicità e che non cerchi di raggiungere il proprio budget. Nemmeno quelle pochissime e fortunate realtà, come “Focus” o “Quattroruote” che in teoria potrebbero vivere di soli incassi all’edicola.
Ma questo non significa che la rivista sia inginocchiata di fronte agli inserzionisti. Spesso e volentieri pubblichiamo articoli riguardanti lame di aziende come (elenco le prime che mi vengono in mente) Extrema Ratio, Sartore, Marietti, MAC, Porac, Chris Reeves, Bignami (distributore di Puma e Smith & Wesson), Tecnocut, Lion Steel, Pinin, Wenger, Alexander ecc. che non sono mai stati inserzionisti. Dall’altro lato va segnalato, come fenomeno più unico che raro, che la quasi totalità della pubblicità raccolta è su base volontaria. Cioè sono le aziende e i coltellinai a chiederci di apparire sulla rivista e non viceversa. Rudy Collini ve lo può confermare, essendo stato lui uno dei primi a sostenerci pubblicitariamente senza che gli avessimo chiesto nulla. Comprensibilmente siamo più inclini a parlare di prodotti delle aziende che fino dall’inizio ci hanno dato fiducia e sostegno, ma sempre riservandoci sempre giudizi personali sui prodotti. A volte inserzionisti e non si sono visti ritornare indietro un coltello datoci da provare e questo spiega anche il perché della benevolenza che spesso esprimiamo nei confonti dei coltelli pubblicati. Se un prodotto ci sembra inadeguato non le proviamo e basta, e magari lo mandiamo al mittente con qualche consiglio su come renderlo migliore.
E tornando alla pubblicità, segnalo che “Coltelli” grazie alla buona resa pubblicitaria è riuscita a passare dalle 64 pagine del primo numero alle 108 del prossimo di giugno, senza aumentare di un centesimo il prezzo di copertina.
Per quanto riguarda la fantomatica “vendita” delle prove, è facile smentire la fondatezza di queste voci e chiunque di voi può farlo. Scrivete un’e-mail o fate una telefonata a un qualsiasi coltellinaio, da Bob Loveless a chi partecipa alla rubrica “I vostri coltelli” e fingetevi un coltellinaio. Ditegli che vorreste chiedere alla redazione di scrivere un articolo su di voi, ma siete in dubbio perché temete che vi venga chiesto del denaro… fategli la domanda: “A te quanto è costato pubblicare i tuoi coltelli sulla rivista?”. Oppure “Sei obbligato a fare la pubblicità se vuoi che ti pubblichino?”. E lo stesso vale per le aziende. Io so già la risposta, ma siccome è un nostro vanto quello di non vendere servizi e prove vi invito caldamente a provarci. Se poi i coltellinai che appaiono su Coltelli ricevono tante telefonate e vendono i loro pezzi, è comprensibile che diventino inserzionisti. Questo naturalmente ci soddisfa poiché conferma che la rivista è seguita e apprezzata.
L’unico “tributo” che abbiamo mai chiesto (e forse su questo è nato un equivoco) è quello di 50 euro per apparire sull’annuario di Coltelli. Ma in questo caso non si tratta di una “bustarella” ma di un contributo che copre in parte i costi di impaginazione e fotocomposizione.
Per non annoiarvi oltre chi avrà avuto la bontà di arrivare fino a questa riga, concludo qui.
In ogni caso sono a vostra completa disposizione per critiche, contatti con i collaboratori della rivista e suggerimenti all’indirizzo coltelli@caffeditrice.it oppure sul forum dedicato ai coltelli nel sito www.armimagazine.it
Grazie e buona continuazione
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Dan
Fuciniere
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Registrato: Oct 5, 2001
Messaggi: 592

MessaggioInviato: Gio 06 Mag 2004-0:07 am    Oggetto: Rispondi con citazione

beh ringrazio il Sig. Giorgio Brancaglion per l'intervento..
e approfitto per invitarLa a dibattere nuovamente sul forum...
ci terrei inoltre a sottolineare l'impegno delle redazioni dedicato alla diffusione e alla crescita del "nostro" settore.. :P
Grazie ancora
Dan
_________________
dedica giorno e notte a perfezionarti, ti sentirai trascinare al di là di te stesso, verso la libertà...
DAN
www.tactical-mind.com
www.mxdonline.com
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Giorgio
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MessaggioInviato: Gio 06 Mag 2004-10:28 am    Oggetto: Di niente... Rispondi con citazione

Grazie a voi per la disponibilità e (spero) la bontà nell'aver sopportato la mia logorrea. Spero di aver dissipato qualche dubbio.
Buon proseguimento a tutti...
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massimo.bernazzi
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Messaggi: 54
Località: Siena

MessaggioInviato: Gio 06 Mag 2004-15:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie, Giorgio, del tuo contributo al forum.Stiamo cercando ti trattare aspetti interessanti del nostro mondo di appassionati.La tua presenza autorevole personalmente mi onora,dà prestigio alla discussione e testimonia che abbiamo forse appena sfiorati argomenti attuali e interessanti.L'obbiettivo di noi tutti è quello di crescere in consapevolezza e senso critico per capire un pò meglio come giudicare e talvolta acquistare.Sono lettore fedele di Coltelli : avete dato una voce,una tribuna,una vetrina ad un settore affascinante ma ghettizzato fino a poco tempo fà.Questo è un merito che nessun partecipante al forum ha trascurato.I rilievi fatti rappresentano solo il desiderio di contribuire alla ulteriore crescita dei nostri strumenti di conoscenza.Senza pubblicità non vive nessuna pubblicazione.Voi avete il difficilissimo compito di far quadrare conti e qualità del vostro prodotto.Conoscete il vostro mestiere e sapete voi come guadagnare sempre maggiori spazi a favore della trasparenza di un giudizio.Senza di noi il vostro prodotto non avrebbe senso nè motivo di esistere.Sappiate che avete un pubblico sempre più selettivo e attento.Questa è anche la conseguenza di ciò che fin qui,molto positivamente, avete fatto.Massimo,Siena.
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cicciopasticcio
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Messaggi: 1136
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MessaggioInviato: Gio 06 Mag 2004-17:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie anche da parte del contributo e del tempo dedicato.Spero che non sarà un'apparizione fugace
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MessaggioInviato: Gio 06 Mag 2004-18:38 pm    Oggetto: Complimenti a tutti Rispondi con citazione

Ciao a tutti
mi ha fatto vermente piacere leggere tutti i vostri interventi che trovo oltre che corretti e di buon gusto anche molto stimolanti
Nel mio ultimo intervento avevo lanciato volutamente la palla della "polemica costruttiva" ed ho apprezzato molto che alcuni di voi abbiamo raccolto e rilanciato
La voce del mercato e degli appassionati od addirittura degli esperti va sempre ascoltata e presa in seria considerazione. Io stesso tutte le volte che dò a qualcuno il biglietto da visita del nostro sito chiedo sempre di visitarlo e di mandarci commenti critici per il suo continuo miglioramento
Sono sicuro che lo fanno anche gli editori di tutte e due le riviste, anzi, Giorgio ha addirittuta "certificato" il suo ascolto intervenendo direttamente
Giorgio può inoltre confermare che anche a lui ho chiesto critiche e consigli
Rispetto al contenuto tecnico giustamente richiesto negli interventi mi permetto di far notare che la massa degli utenti di una rivista di solito desidera scorrere degli argomenti facilmente fruibili piùttosto che doversi concentrare a capire e comprendere una serie di descrizioni difficili ed approfondite, ciononostante un incremento di rubriche tecniche andrebbe fatto
Un'altra carenza che si può evidenziare è la quasi assoluta assenza di articoli sul settore vintage e sul settore antichi, ove vi assicuro vi è un mercato forse più ampio di quello dei custom di cui più volte abbiamo parlato
Pensate che ogni domenica vi sono decine di mercati e mercatini in italia dove si acquistano e quindi si sollezionano pezzi vintage ed antichi, con investimenti talune volte veramente interessanti
Le statistiche del nostro sito lo confermano, basta vedere la sezione venduti ....
Inoltre vi sono le aste on line....
Tutti i nostri clienti collezionisti di pezzi antichi acquistano sia Lame che Coltelli, ma trovano veramente pochi articoli, anzi pochissimi....
Anche i miei debbono essere considerati consigli dalle due riviste che ringrazio anche perchè hanno contribuito non poco sia alla mia formazione sia ad aumentare il mio amore per i coltelli
Ciao a tutti
Carlo
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Giorgio
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MessaggioInviato: Ven 07 Mag 2004-12:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Caro esperto, hai ragione per quello che riguarda i Vintage e i contenuti tecnici. Tuttavia Coltelli è una rivista, come da te giustamente osservato, prettamente divulgativa. Il suo scopo è avvicinare il maggior numero di amatori al mondo dei coltelli, facendoli diventare appassionati. Che poi magari inizieranno a comprare altre riviste, libri, frequentare i forum ecc.
E per i vintage... trovo che sia un argomento già sufficientemente trattato su altre riviste che non vogliamo imitare per evitare sovrapposizioni.
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massimo.bernazzi
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MessaggioInviato: Lun 10 Mag 2004-13:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Pensavo di proporre a tutti gli amici del forum di tornare all'argomento originario lanciato da Mauro.La qualità e l'autorevolezza di alcuni partecipanti potrebbe a questo punto dare a tutti noi un contributo notevole.Personalmente sarei interessato a conoscere alcuni criteri fondamentali circa gli elementi tecnici che vanno a configurare la qualità esecutiva di un custom.In sostanza,quali sono gli elementi o i particolari cui occorre prestare una speciale e prioritaria attenzione per valutare la bontà di un lavoro?E l'originalità di un custom da che cosa è data ? Certo, il gusto è un fatto assolutamente personale ed è questo che ci fa esprimere un giudizio di insieme.Ma l'originalità penso sia data da un lavoro che si muove su linee diverse da quelle conosciute.Ma oggi tutto questo è possibile? Si può andare oltre Scagel,Randall,Loveless,Moran'Lile ecc.?Oppure ai customs odierni non rimangono che poche e ,a volte ,bizzarre variazioni sui modelli concepiti da questi autori ?Capisco che sono interrogativi forse stravaganti ma io ingenuamente me li pongo.Vogliamo provarci? Massimo,Siena.
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cicciopasticcio
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MessaggioInviato: Lun 10 Mag 2004-16:55 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Credo che innazzitutto bisogna differenziare fra coltello da esposizione e coltello da utilizzo.Su quelli da esposizione credo che le invenzioni possano essere fatte,tanto sai già che compri qualcosa che non userai e lascerai in bella vista nelle vetrina.Differente è secondo me il discorso su coltelli da utilizzo,credo che personaggi che inventino qualcosa di nuovo siano ormai in via di estinzione e si possano migliorare quelli esistenti ma di nuovo.....................La tendenza abbastanza comune ormai sembra essere un'appiattimento generale del livello di creatività a scapito di ricerche estetiche e di materiali sempre più sontuosi.Hai ragione Massimo cercare di coniugare la nostra passione con il bilancio è impresa disperata.
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massimo.bernazzi
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MessaggioInviato: Mar 11 Mag 2004-13:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non so,Ciccio.Anche io sono portato a pensare che l'uso ridondante e manierista di materiali sontuosi nasconda molto spesso la carenza di originalità e creatività.Inoltre con quei materiali si tenta pure di far digerire prezzi che non riflettono in alcun modo il valore intrinseco del coltello.Faccio un piccolissimo esempio che non spiega molto ma è significativo.E' noto che un buon legno,penso l'iron wood,costa più di un'impugnatura in corno,eppure i coltelli con quest'ultimo tipo di impugnatura riescono quasi sempre a spuntare prezzi più alti.Io ritengo che una buona micarta sia particolarmente bella,solida e duratura e rende un coltello molto accattivante.Eppure molti usano l'avorio fossile che non incontra i miei gusti,ma questo è un fatto personale,ed è pure soggetto a rischi di fessurazione con tutte le complicazioni che possiamo immaginare.Ciononostante lo vediamo usare con disinvoltura estrema.Attenzione,non intendo generalizzare.Moltissimi knivemakers americani,alcuni importantissimi e carissimi,producono coltelli estremamente elaborati e barocchi,si vede che la tendenza è tutt'altro che un vezzo italiano.Casomai i nostri creatori stanno in corrente.Ma io vorrei tornare al tema iniziale.Perchè un "semplice" Randall,un Loveless,un S.Johnson sono belli e spesso perfetti?Solamente perchè hanno aperto una scuola?Per questi coltelli non vale la distinzione che tu fai fra pezzi utili e pezzi da esposizione.Mi domando appunto quali sono gli elementi tecnici e di valutazione che rendono di alta qualità un coltello.Un Loveless da poco è sempre sopra i 2000 usd.Probabilmente lo terrei in vetrina ,se ne fossi in possesso, ma non sfigurerebbe al mio fianco quando caccio il cinghiale.Massimo,Siena.
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MessaggioInviato: Mar 11 Mag 2004-15:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Posso solo azzardare qualche ipotesi:
-il disegno della lama(oggi ormai comune ma allora non lo credo)
-la lavorazione pressochè perfetta
-materiali usati magari non belli esteticamente ma solidi e durevoli
-la fama che si conquista sul campo
Credo che sia parte di ciò su cui si debba fondare il valore di un pezzo.Non ho idea di come vennero accolti i primi pezzi usciti , ma secondo me per allora fù una piccola rivoluzione.
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esperto
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MessaggioInviato: Mar 11 Mag 2004-16:43 pm    Oggetto: Varie risposte Rispondi con citazione

Ciao a tutti

Due temi, Antichi & Vintage e Valutazione di un artigiano

ANTICHI & VINTAGE
Grazie a Giorgio per la risposta
E' vero che anche altre riviste trattano alcune volte gli Antichi ed i Vintage, chiedevo solo qualche intervento ogni tanto, che, redatto con la solita qualità di COLTELLI, non avrebbe fatto male al movimento

VALUTAZIONE DELL'OPERA DI UN ARTIGIANO
Bella storia...
Per me, ma attenzione al criterio personale, innnazitutto è importante, anzi fondamentale, che un pezzo possa, se lo si desidera, essere utilizzato dal compratore, se poi il compratore è un collezionista e desidera invece conservare il pezzo in bacheca è ovviamente liberissimo di farlo
Un coltello utilizzabile deve rispettare i criteri di sicurezza, bilanciamento, efficenza ed efficacia richieste dal tipo di prestazione che dal coltello si vuole ottenere o per la quale è costruito (caccia, combattimento, utilità, pesca, scuoio ecc. ecc.)
In secondo luogo la precisione della realizzazione sia per i fissi ma soprattutto per i chiudibili
Il terzo criterio è il mix estetico, il pezzo deve anche piacere
I materiali, per la loro componente estetica, sono l'ultimo dei criteri, anche perchè sono già stati valutati nella prima fase quando sono stati messi a paragone con l'utilizzo
Per valutare tutti questi parametri ci vuole moltissima esperienza e tanti anni di studio, io, per esempio, non mi considero ancora preparato per esperire tutti i controlli da solo e molto spesso prima di un acquisto richiedo consigli a Coltellinai o ad altri esperti per conferma o conforto
Vi è a questo punto una variabile indipendente che nessuno può controllare ed è la notorietà del coltellinaio o la sua saturazione
Se la mia scelta cade su un coltellinaio molto noto o con liste di attesa lunghissime, il prezzo sale, a parità di qualità, in modo considerevole. E' il meccanismo della domanda - offerta. Se il pezzo non lo compro io probabilmente lo comprerà un altro collezionista disposto a pagare di più o con disponibiltà economiche più generose, e nel mio caso non è molto difficile avere più disponibilità del sottoscritto....
l'unica possibilità a questo punto è soprassedere all'acquisto e posticipare l'investimento, magari in futuro il coltellinaio avrà a disposizione più tempo od avrà meno richieste e quindi.....
Vi dò una conferma... a Lugano ho visto alcuni top che per la prima volta a non esponevano solo foto di coltelli venduti ma per tutta la manifestazione hanno avuto coltelli in vendita... chissà....se è tempo di acquisti
Ciao a tutti
Carlo
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massimo.bernazzi
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MessaggioInviato: Ven 14 Mag 2004-13:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ottime indicazioni,Carlo ! grazie.Molto bello se la discussione proseguisse sulle tue tracce.Le mie considerazioni : 1-Personalmente vorrei conoscere qualche piccolo dettaglio,un "segreto del mestiere",una tecnica per apprezzare di impatto la bontà di un lavoro.Certo un colpo d'occhio allenato è preliminare.Ma ingenuamente penso che c'è qualcosa in più.Io osservo la pulizia delle molature,l'allineamento della lama traguardandola dalla sua punta,tocco gli accoppiamenti per sentire il loro livellamento,valuto il rapporto fra lama e impugnatura e le giuste proporzioni di queste,la correttezza della saldatura(ove esista)fra lama e guardia,osservo l'originalità del progetto o le "citazioni" di altri autori che questo esprime.Non so se è tutto o se c'è tanto altro ancora.2-Utilità o valore espositivo : perfettamente d'accordo,prima di tutto-per sua natura-il coltello deve essere utile.Dopodichè ciascuno può decidere se tenere il Loveless Big Bear ( è solo un esempio,perchè non l'ho mai neppure visto dal vero..) in vetrina o portarselo a colazione.3-Domanda/Offerta e riflessi sul prezzo:perdonatemi, ma io caparbiamente insisto sul mio punto di vista e faccio anche qui un esempio.Ho fatto chiedere ,via @mail, a J.Hammond un suo coltello base.Esattamente un Flesheater.La sua risposta:voglio due tre anni di tempo!!!( una specialissima insistenza lo ha indotto ad impegnarsi per i primi mesi del 2005),il prezzo rimane quello indicato al mondo nel suo sito,mi occorrono solamente 100 usd(capito???)come caparra compromissoria.Non voglio attendere 9/10 mesi,mi rivolgo al mercato,logico che paghi un sovraprezzo.Ma in virtù della assoluta trasparenza dei prezzi il maggiore esborso non supera i 200 usd.E tutta questa è verità.Il mio Hammond è in arrivo.Parliamo di J.HAMMOND!!!! Ma non siete d'accordo che tutto ciò è segno di rispetto per noi "fanatici" di questi straordinari "attrezzi".Massimo,Siena.
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Giorgio
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MessaggioInviato: Mar 18 Mag 2004-17:00 pm    Oggetto: Coltelli da collezione Rispondi con citazione

Per primo rispondo a Esperto... In realtà nemmeno a me dispiacerebbe pubblicare qualcosa sul vintage di cui personalmente so poco o nulla. Dovrei trovare un collaboratore affidabile al quale far scrivere e tu sai che non è semplice. Comunque... spero di trovarlo.

E in merito ai coltelli da collezione, dal basso della mia modestissima esperienza direi che gli elementi da valutare in un custom sono:

1) Qualità nella rifinitura della lama e dei meccanismi di apertura, se si tratta di un pieghevole (chi ha aperto un pieghevole di Shmidt o Kaj Embretsen sa cosa intendo)
2) vedi sopra
3) Originalità del disegno, non da intendere come stravaganza ma come intuizione nel creare qualcosa di realmente utile. Ad esempio, il Drop Point di Loveless è certamente un disegno geniale, anche se a prima vista può sembrare banale.
4) Personalità dell'autore. Intesa come capacità di trasferire nel lavoro il proprio carattere. Un bravissimo artigiano che clona senza sentimento il lavoro di altri secondo me scade parecchio.
5) Proporzione ed estetica: è la somma di tutto quello che sta qui sopra ed è anche un parametro molto oggettivo. Quindi è il più difficile da stabilire a priori.
6) Sarebbe bello poi cercare di conoscere di persona il coltellinaio, per farsi un'idea più precisa del suo modo di pensare. Lo so che non è facile ma vi assicuro che conoscendo meglio alcuni artigiani è cambiato anche il mio modo di vedere il loro lavoro. Per alcuni in meglio, per altri in peggio.
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MessaggioInviato: Mar 18 Mag 2004-19:20 pm    Oggetto: Tanto per chiarire e per gradire Rispondi con citazione

Ciao a tutti e grazie per le risposte
prima Giorgio
Sono felice di apprendere o meglio di veder confermato il tuo interesse per i Vintage, spero che tu trovi qualcuno che possa scrivere di questo argomento sulla rivista Coltelli. Io come tu sai, ma come non tutti sanno, non mi posso candidare perchè già scrivo su "un'altra rivista del settore"
Grazie anche per i tuoi suggerimenti sulle tecniche di valutazione dei custom
Ora tutti gli altri amici
Ho notato che chiedete più articoli tecnici sulle riviste, ieri sera ero da Rudy ed anche lui dall'alto della sua esperienza mi confermava questa esigenza
Per quanto ne posso capire io non è nè semplice nè facile... per nessuno
Quando mi trovo a dover intervistare qualche Custom, per esempio, non penso di avere la competenza per valutare completamente quanto mi viene comunicato in termini di acciai, forgia, materiali stabilizzati od altro
Per cui mi debbo fidare delle dichiarazioni, che poi sono ulteriormente filtrate e controllate dalla redazione e dalla direzione che deve approvare il pezzo per la sua pubblicazione
Peggio che peggio è per i coltelli "industruiali" dove confesso di non capire quasi nulla per cui chiedo aiuto per i commenti a qualche frequentatore del forum. Quello che so è che le tecniche costruttive ed i materiali sono sofisticatissimi per cui il livello di competenza deve essere enorme per un mondo anch'esso enorme
Infine per chiarire
Il fatto che il sottoscritto scrive per "un'altra rivista" del settore non deve trarre in inganno...
Per esempio il mio "primo amore" per la lettura è stato Coltelli, lo acquisto dai primissimi tempi e sono abbonato da tre anni e lo sarò anche in futuro, mentre per l'altra rivista lo sono solo da due (prima non la conoscevo) e da meno di uno scrivo articoli o ne curo riviste. Ovviamente la stima per la direzione di questa seconda è altissima ma la profesionalità e l'obiettività debbono essere sopra a tutto ed a tutti. Spero di averlo dimostrato e di continuare a dimostrarlo sia sulle pagine di questo forums sia sul mio sito, sia sulle riviste, sia su tutti gli altri forum
Grazie a tutti per l'attentione
Ciao
Carlo Vittalone
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MessaggioInviato: Mer 19 Mag 2004-9:59 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Eh! Eh! Qui siamo in zona franca... Il fatto che scriviamo per due riviste diverse qui non conta. Prima di tutto siamo appassionati!
Devo dire che trovo questa conversazione molto istruttiva... ne prenderò spunto per il prossimo editoriale...
Ciao a tutti
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massimo.bernazzi
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MessaggioInviato: Mer 19 Mag 2004-12:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Inoltre ,nel mezzo,fra gli artigianali e gli industriali.ci stanno i coltelli a così detta media tecnologia,per la cui esecuzione si aggiunge alla elevata manualità il ricorso a macchine a controllo numerico,taglio laser ecc.Categoria,questa, che complica ulteriormente il quadro delle modalità costruttive dei coltelli.Giorgo e Carlo da esperti quali sono,e la loro modestia rende onore ad entrambi,dicono o fanno trapelare cose assolutamente sensate.Cioè : a questo punto siamo tutti d'accordo che sta emergendo l'esigenza di un taglio più tecnico nella valutazione dei coltelli ma occorrono professionalità solide e specifiche in grado di poterlo fare autorevolmente. E' un mondo per tutti noi ancora in maturazione e le conoscenze hanno bisogno di crescere e consolidarsi.Personalmente ritengo che gli elementi di giudizio che stanno affiorando nel forum sono assai importanti.Se portiamo a sintesi i criteri indicati da Carlo e Giorgio,cominciamo ad avere una buona griglia di giudizio.Se di tutto ciò facciamo una base di riflessione oltre che in questa sede pure nelle nostre riviste renderemmo a tutti un bel servizio.Solo così possono esprimersi professionalità e profili tecnici oggi latenti.Massimo;Siena.
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massimo.bernazzi
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MessaggioInviato: Mer 19 Mag 2004-12:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Volevo semplicemente aggiungere che i quasi 1000 accessi che il nostro argomento sta registrando rappresentano uno straordinario segno di incoraggiamento.Massimo,Siena.
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Molto soddisfatto
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MessaggioInviato: Mer 19 Mag 2004-15:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao a tutti
Ringrazio Giorgio e Massimo per gli ultimi interventi
E' un piacere confrontarsi con persone di tal fatta
Ovviamente non dimentico tutti coloro che intervengono su questo forum e ringrazio anche tutti coloro che consultano le nostre "spatafiate", spero che quanto scriviamo sia di loro interesse
Per terminare con i ringraziamenti dobbiamo citare assolutamente Rudy che ci offre questa grande opportunità
Sul nostro sito avremmo voluto introdurre la sezione Forum ma la nostra gioventù non ci garantiva un numero di accessi sufficiente a consentire un aggiornamento significativo e continuativo degli interventi
Propongo.. anzi lo faccio subito di aprire un altro intervento che chiamerò:
Quali dati tecnici volete che siano trattati sulle riviste? E come?
Caio Carlo
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coltellinaio
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Messaggi: 2869
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MessaggioInviato: Lun 20 Mar 2006-23:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mi sono riletto questo topic e mi chiedevo, dopo due anni che cosa è cambiato :?:
_________________
Provarci Sempre, Mollare Mai!!



www.coltelleriadallacosta.it
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zatoichi
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MessaggioInviato: Mar 21 Mar 2006-0:47 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Siamo due anni più vecchi



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MessaggioInviato: Mar 21 Mar 2006-9:04 am    Oggetto: Rispondi con citazione

zatoichi ha scritto:
Siamo due anni più vecchi



:-D


:-D :-D .....e con le tasche più vuote!! Arrabbiato ........ma le vetrinette dei coltelli più piene!!...... :-D :wink:
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zatoichi
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MessaggioInviato: Mar 21 Mar 2006-12:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ah,sì,dimenticavo...e io forse posso dire alle ragazze"sai,sono un designer 8) "
:lol:
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coltellinaio
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MessaggioInviato: Mar 21 Mar 2006-15:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

*** io che l'ho chiesto :banghead:
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zatoichi
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MessaggioInviato: Mar 21 Mar 2006-19:57 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Cosa vuoi che sia cambiato in due anni?Ho sentito tanti bei propositi ma mi pare tutto uguale...
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coltellinaio
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MessaggioInviato: Mar 21 Mar 2006-21:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

e questo non ti dà fastidio :?:
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Templar
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MessaggioInviato: Mar 21 Mar 2006-21:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Beh due anni fa ad esempio io non avevo un bel (e buon) coltello custom.
Comunue e mie considerazioni sono semplici:
premesso che un custom è fatto su richiesta di un cliente e dietro sue specifiche è difficile parlarne (dato che alla fine la scelta di materiali, forme e finiture e misure è fatta dal cliente).
Per gli artigianali invece per valutare se il prezzo è buono bisogna vedere i materiali e le finiture.
Ad esempio un coltello con manico in micarta dovrà essere meno costoso di uno col manico in avorio o in desert ironwood o in snakewood o in radica.
Poi ognuno deve scegliere il coltello che più gli piace, ad esempio c'è chi i coltelli li usa e dunque preferirà o il legno o la micarta all'avorio e madreperla e che magari cerca un coltello con acciaio di qualità superiore (e emprato alla durezza giusta e non a durezze esasperate) mentre un collezionista invece punterà su un coltello con finiture elevate o elevatissime e materiali pregiati anche per le vieterie e il manico.
Ciao.
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coltellinaio
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MessaggioInviato: Mar 21 Mar 2006-21:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

la micarta di certo è da preferire per un uso intenso, in quanto è molto resistente, però su un coltello artigianale preferisco dei materiali come il corno che all'interno ha delle venature sempre diverse e che scopri solo lavorandolo, se tutti facessero coltelli in micarta tolti i vari colori sarebbero tutti con il manico uguale, il bello di un artigianale è proprio nel sbizzarirsi nell'accostamento dei vari materiali
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cicciopasticcio
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MessaggioInviato: Mar 21 Mar 2006-22:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Come discorso sui materiali pienamente d'accordo.Dei prezzi invece cosa è cambiato in due anni??Io ho trovato che si sono alzati ancora e senza motivo(parlo di quanto visto all'ultimo C.I.C.)
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"Un soldato dovrebbe seguire internamente la via della carità ed esternamente quella del coraggio;quindi il monaco impari dal soldato il coraggio e il soldato impari dal monaco la carità"
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