Inviato: Gio 20 Dic 2007-19:16 pm Oggetto: Dal Nepal con furore
E' da circa 3 settimane, ormai, che è entrato in mio possesso un simpatico kukri, quello che vedete in foto sul suo espositore.
L'attrezzo è di produzione artigianale, ed è stato acquistato direttamente dal Nepal. Colgo l'occasione per fare i complimenti al gruppo TNT, che ha impiegato due giorni e mezzo a portare il pacco da Kathmandu a casa mia (posti non proprio vicini fra loro, diciamo ), con un servizio di tracing molto preciso, anche se non in tempo reale.
--Descrizione--
Il kukri in questione è un modello catalogato come "grezzo", tipo Panawal, da lavoro pesante, che è esattamente ciò per cui sarà (ed è stato) usato. La lama è in acciaio al carbonio a tempra differenziata, temprato e forgiato a mano, così come è interamente artigianale tutta la produzione, incluso il fodero e lo stand.
La lama è a tutto codolo, kauri (colasangue) scoperto e bisellatura convessa. E' presente uno spessore aggiuntivo nella parte dopo la curva, che corre parallelamente al dorso, a circa metà della larghezza della lama, che aumenta il peso in punta, irrobustisce la struttura, e aiuta ad assorbire e distribuire le vibrazioni e gli impatti). Lo spessore della lama si attesta sul centimetro pieno dall'attacco con l'impugnatura fino alla curva della lama, dove questa si assottiglia di 1,5mm (per uno spessore di 8,5mm) e va assottigliandosi fino a poco meno di 6mm prima del bisello che termina con la punta. Uno spessore notevole, quindi. La lama non è stata lucidata, come si addice ad uno strumento "rustico" nato per essere usato.
Qualche misurazione
Da questa qui non si vede granchè, ma è un capolavoro di statica
Qui metto una foto per rendere un po' meglio le proporzioni
L'impugnatura è in corno di bufalo d'acqua grezzo, su mia richiesta, per questioni sia estetico/stilistiche, che di performance di grip. La forma dell'impugnatura è quella classica di questi particolarissimi e affascinanti strumenti, a clessidra. Le guancette sono assicurate con due grossi rivetti di acciaio.
Il fodero ha la struttura del fodero delle spade: una struttura portante di legno rivestita in pelle nera di bufalo d'acqua, con un generoso passante da cintura. Non esistono fermi o lacci vari per tenere il kukri in posizione, ma non è necessario, poiché il peso e la forma particolare della lama tende a impedire la fuoriscita del coltello dal fodero, ma non tanto da impedirne l'estrazione ad una mano, basta seguire la forma con il polso. Fra lo "slot" in cui si ripone il kukri e il passante, si trovano altri due spazi, destinati a due utensili supplementari, il karda e il chakmak. Tali attrezzi, realizzati negli stessi materiali e nella stessa maniera del kukri, sono rispettivamente un piccolo coltello affilato su un lato solo per i tagli di cose piccole, che naturalmente non è possibile effettuare agevolmente col kukri, o almeno non in maniera ottimale; il chakmak ha la stessa forma del karda, ma è leggermente più piccolo e non è affilato, si usa come un piccolo acciaino per il recupero campale del filo, benchè tale procedimento non sia semplicissimo.
Il peso del solo kukri è di circa 700gr, mentre nel suo fodero completo dei due coltelli accessori è di circa 900gr, con il fodero pesante circa 160gr e i due piccoli coltelli circa 20gr luno.
--In mano e in azione--
Come potete ben immaginare, il kukri, impugnato, è imponente e massiccio, e il suo peso si fa sentire, ma non in maniera negativa. Il bilanciamento è ottimo, tanto da mantenere superlativa la maneggevolezza. Il grip sul manico è notevole, non c'è alcuna incertezza, e ciò è dovuto alla forma a clessidra del manico, che non richiede una presa particolarmente forte per avere una buona presa, nemmeno menando fendenti. Il materiale impiegato aiuta, ma non è decisivo, magari lo sarebbe in caso di mani sudate o bagnate, ma normalmente basterebbe la sola forma dell'impugnatura.
Durante l'utilizzo non si avverte fatica, e il controllo è ottimo, i colpi risultano precisi ed è possibile dosare la forza che si desidera esercitare. Le vibrazioni vengono benissimo assorbite e non causano disagio alcuno.
--Il taglio--
Le prove di taglio sono state eseguite prima su un foglio di carta (non un fendente, ma la classica prova del foglio), superata, anche se non indicativa in questo caso, e già da qui risulta come la parte bassa del filo (il "forte" direbbero gli spadisti) è più affilata della parte dopo la curva della lama, destinata a subire gli impatti nei fendenti. Il che è esattamente ciò che ci si aspetterebbe, niente di strano, ma verificarlo è meglio. Comunque, la parte di foglio tagliata con il forte risulta ben tagliata, mentre quella tagliata dal debole risulta un po' più strappata, ma non in maniera drastica, anche per via del maggior peso che viene per forza di cose applicato. Le altre "vittime" sono stati dei ciocchetti di legna da ardere, con spessori sempre maggiori di 5cm, ben secchi. Il taglio è avvenuto agevolmente, senza affaticarmi più di tanto, e in poco tempo. Dovendo lavorare su delle mattonelle, ho dovuto controllare e moderare la potenza dei colpi per non danneggiarle. Già il fatto che ciò sia stato possibile con un attrezzo così grande e pesante, la dice lunga sulla qualità della realizzazione. Il signorino è stato in seguito chiamato a tagliare un ciocco bello grosso direttamente nel camino, col fuoco in spegnimento (non sono scemo, è che era lultimo pezzo di legna che avevamo, e si era consumato solo allesterno, quindi era imperativo romperlo). Non solo il ciocco è stato diviso con successo, con pochi colpi e poca fatica (benché dovessi operare in una posizione scomoda e in una situazione non proprio normale, diciamo ), ma alla fine del tutto (tagli normali e tagli a caldo, letteralmente), oltre ad essersi ovviamente sporcato di cenere, il filo era assolutamente illeso. E quando dico assolutamente, intendo proprio assolutamente, sembrava non avessi tagliato nulla. Tornato a casa è bastato dargli una sciacquata con un po di sapone per mani, una ripassata di olio, ed era come nuovo (il vantaggio di non avere una finitura che può rovinarsi). Prova superata con lode. Fantastico
--Conclusioni--
Dunque, i secoli di lenta e spontanea evoluzione, a cui gli attrezzi tradizionali da lavoro come questo sono sottoposti, si fanno sentire. Lo strumento è del tutto funzionale, fa esattamente ciò per cui è stato ideato e per cui si è evoluto, con uno stile tutto suo. Quindi, in un oggetto come questo ci sono più fattori da considerare: il valore collezionistico (è un tipo di coltello unico, originale e di realizzazione artigianale), il fattore pratico (come e se funziona, e se soddisfa le esigenze di chi lo sceglie), il fattore stilistico (può piacere come può non piacere, conseguenza naturale dellunicità stilistica). I primi due sono più o meno oggettivi, il terzo soggettivo. Per quanto mi riguarda, il kukri in questione li ha soddisfatti pienamente tutti e tre. Quello di cui bisogna tenere conto è che lapparenza è un po grezzo (ovviamente ce ne sono anche di più raffinati, fino ad arrivare a stupendi ed elegantissimi pezzi da esposizione), che è abbastanza tuttofare ma maggiormente votato a lavori non leggeri, che le dimensioni non sono contenute, così come non lo è il peso (ma esistono anche kukri mini, di dimensioni più ridotte, anche se non diventano mai piccoli, diciamo), e che non è fatto in materiali e con procedure hi-tech, ma con materiali naturali o altrimenti sempre semplici, e non è inossidabile. Se questi aspetti non rappresentano un problema, e anzi in alcuni casi (proprio per gli strumenti da usare, o per gli amanti delle realizzazioni tradizionali) rappresentano anche un pro, allora difficilmente si troverà di meglio.
--Special Thanks to... --
Strydog, per i le dritte datemi
Naturalmente resto aperto a commenti e critiche, e a disposizione per eventuali domande e richieste _________________ "Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. E della prima non sono nemmeno sicuro" - A. Einstein
Registrato: Feb 03, 2004 Messaggi: 5967 Località: Milano(Arese)
Inviato: Ven 21 Dic 2007-11:32 am Oggetto:
Se un giorno dovessi prendere un Kukri so a chi chiedere lo vado a prendere direttamente in Nepal :-D potrei non scherzare He He :joy: _________________ MIO SITO http://sites.google.com/site/lu80ca/
Registrato: Apr 18, 2004 Messaggi: 3937 Località: Provincia di Trapani
Inviato: Ven 21 Dic 2007-12:32 pm Oggetto:
Bello, complimenti, e ottima recensione......... quanto ti ha rubato, TNT per questa spedizione lampo?? :joy: :joy: _________________ Iscriviti per vedere le news.
I Miei Video: http://www.youtube.com/user/darrex00
quanto ti ha rubato, TNT per questa spedizione lampo??
beh non tantissimo, 28,5$ se non ricordo male, quindi circa 20euro col cambio di quei giorni, ma non mi lamento, la distanza da coprire era tantissima e per una spedizione così "complicata" (il Nepal non è proprio "accessibile", diciamo) non mi sarei mai fidato della posta ordinaria o di qualche corriere minore. E sinceramente mi aspettavo che ci mettessero almeno una settimana.
Nolimits80 ha scritto:
lo vado a prendere direttamente in Nepal :-D potrei non scherzare He He :joy:
beh quando decidi di andare fammi sapere, magari ti accompagno e ci facciamo un giro da quelle parti
leomazzo ha scritto:
io ho il bahadur e devo dire che non è affatto male
Sì ha una linea molto particolare, deve rendere bene
E naturalmente grazie a tutti per i complimenti _________________ "Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. E della prima non sono nemmeno sicuro" - A. Einstein
Registrato: Feb 08, 2007 Messaggi: 2677 Località: novate milanese (milano)
Inviato: Sab 22 Dic 2007-23:16 pm Oggetto:
grazie al amico nomakk che mi ha guidato passo passo ne ho ordinato una anche io :joy:
grazie ancora _________________
IMPORTANTE "non discutete con katsumoto è un rompi balle e alla fine vince
Di nulla, figurati
E' un prodotto molto interessante, e sarebbe un'ottima aggiunta al catalogo Collini, poichè è un "unico fra gli unici", cioè è un tipo particolare di uno strumento già particolare di suo, quindi difficilmente assimilabile ad altri _________________ "Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. E della prima non sono nemmeno sicuro" - A. Einstein
Aggiornamento: il grassottello in questione è stato portato in escursione, dove è stato anche usato, con ottimi risultati, come pala. Il peso aiuta soprattutto all'inizio, e la forma e la "valle" fra i due spessori sul fianco della lama tengono a posto la terra mentre la si sposta. Ovviamente non ne ha risentito, sporco a parte. _________________ "Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. E della prima non sono nemmeno sicuro" - A. Einstein
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