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borsari
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MessaggioInviato: Mer 19 Ott 2005-23:26 pm    Oggetto: Corpi speciali Rispondi con citazione

Girovagando qua e là per la rete ho trovato questa cosa che mi è sembrata interessante:

Navy Seal, incursori di cielo e di mare

Il termine Seal sta per Sea Air and Land ossia mare, aria e terra, gli ambiti nei quali questi specialisti sono pronti ad operare. Il loro nome in inglese significa "foca".

Anni '60. Il Navy Seal rappresenta il corpo d'élitè della marina americana, nato su iniziativa del Presidente Kennedy nel '62 dagli Udt gli underwater demolition team, i corpi di guastatori subacquei che avevano agito in Corea. Come i loro cugini italiani, gli incursori del Comsubin, oltre ad essere dei provetti sommozzatori sono anche paracadutisti e soldati capaci di operare a terra, compreso su pareti rocciose. Le loro missioni si svolgono solitamente dietro le linee nemiche, dove arrivano all'improvviso (per esempio paracadutati da bassa quota, lanciati in acqua da elicotteri in volo radente, a bordo di gommoni e scafi veloci o semplicemente emergendo dall'acqua a sorpresa).

Cosa fanno. L'obiettivo del loro addestramento è fare in modo che il nemico si accorga che sono entrati in azione solo quando il danno è stato già compiuto e loro, i Seal, stanno tornando a casa (di solito una portaerei in acque internazionali) a bordo di un elicottero senza insegne militari. Al loro attivo hanno numerose missioni di grande successo, ma anche pesanti perdite come nel caso dell'operazione "Just Cause" quando venne arrestato "cara de piña", il dittatore panamense Manuel Noriega, o di scandali imbarazzanti come nel caso del raid in un villaggio sul delta del Mekong, nel 1969, quando vennero uccisi decine di civili inermi.


Delta Force, gli "invisibili"

Il mito di Holliwood. Ufficialmente la Delta Force non esiste. Al contrario di quanto fa con i Seal, il Dipartimento americano della Difesa non rivela alcun dettaglio su questa sua formazione d'èlite, anzi non ha mai utilizzato questo nome per indicare un'unità di militari statunitensi.

Forse anche per questo la Delta Force è avvolta da un alone mitico ed Hollywood gli ha sempre dedicato grande attenzione. L'operazione più famosa della Delta Force (da Delta, il livello massimo di defcon, ossia di stato d'allerta militare) è anche quella più tragica. Nel 1980, il Presidente Usa Carter decise di porre fine al sequestro di circa 50 ostaggi americani all'interno dell'Ambasciata Usa a Teheran e diede il via libera ai commando.

Secondo le ricostruzioni più attendibili, circa novanta uomini della Delta Force trasportati da sei C-130 vennero trasferiti in un aeroporto abbandonato a Posht Badam, 300 chilometri a sud di Teheran, da dove proseguirono verso la capitale a bordo di otto elicotteri Rh-53 partiti dalla portaerei Nimitz. Ma le cose andarono storte con tre degli otto elicotteri che si fermarono per un'avaria, un altro invece si scontrò con uno dei C-130 e nella collisione morirono otto operatori Delta. La missione fallì e tutti i militari vennero evacuati. La versione ufficiale degli Usa non farà mai cenno ad un mancato blitz ma ad una "missione umanitaria". La Delta Force era stata creata solo da pochi anni e quella probabilmente era la sua prima missione.

La sua origine pare debba essere datata al 1977, sulla base di una diretta ispirazione alle unità Sas britanniche. Per la Delta Force, secondo indiscrezioni, vengono selezionati uomini che arrivano dall'82esimo Airborne, dai Berretti Verdi e dai Rangers. Questa corpo speciale è impiegato in operazioni di recupero e liberazione di ostaggi, di anti-terrorismo e nel CQB (Close Quarters Battle) quelle operazioni di guerra non convenzionale che nessuno racconterà mai. Probabilmente la sua natura di unità supersegreta è dovuta anche al fatto che viene chiamata a sperimentare armi ed equipaggiamenti segreti. La Delta Force dovrebbe essere entrata in azione a Panama, nella Guerra del Golfo (con il 22esimo Sas per neutralizzare il pericolo dei missili Scud) ed in Serbia per agevolare i raid aerei segnalando elettronicamente i bersagli più importanti.


Berretti Verdi e Rangers

I Berretti Verdi sono le forze operative speciali dell'esercito americano (Us Army), il loro nome deriva dal copricapo che indossano per distinguersi dalle truppe convenzionali. Il berretto verde venne introdotto non ufficialmente nel 1953 ma solo il presidente Kennedy nel 1961 ne autorizzò definitivamente l'utilizzo prima di una sua visita a Fort Bragg.

Berretti Verdi. Sono truppe aviotrasportate (Airborne) composte da soldati che non sono solo combattenti (pronti ad operare in condizioni estreme) ma anche consiglieri militari a supporto di truppe locali per organizzarle ed addestrarle (compito che probabilmente stanno svolgendo in Afghanistan con l'Alleanza del Nord). La foto Ap, sopra, mostra per esempio l'attività dei Berretti Verdi in Colombia nell'addestramento delle truppe locali alla lotta ai narcos. Vengono considerati i massimi esperti al mondo di guerra non convenzionale. Il loro motto è "de oppresso difendo" e sono entrati nel mito grazie ad una serie di film che Hollywood gli ha dedicato, il più famoso forse è quello del '68 con John Wayne nei panni del Colonnello Mike Kirby.

Ranger. L'esercito americano oltre ai Berretti Verdi, conta su un'altra unità d'élite i Ranger, che hanno altre attitudini militari rispetto ai Green Berets. Svolgono un compito non meno rischioso, i Rangers "lead the way" ossia aprono la strada al grosso delle truppe, sono organizzate in piccole unità che operano in avanscoperta soprattutto su terreni difficili. Rappresenta più che una forza di offesa in senso "puro" una forza militare ad impiego tattico. Sono entrati in azione per la prima volta nella Seconda Guerra Mondiale nel corso della quale hanno avuto un ruolo importantissimo anche nello sbarco in Normandia. Nel D Day, il secondo ed il quinto Ranger scalarono la collina di Pointe du Hoc ed agirono ad Omaha Beach, aprendo falle nella linea difensiva tedesca.

Sas - Special Air Service. Il "Reggimento" di Sua Maestà

Il mito. Lo Special Air Service britannico nasce durante la seconda guerra mondiale al termine della quale venne momentaneamente congedato. Fu riattivato negli anni '50 con le prime missioni in Asia fino alle più recenti operazioni antiterrorismo , passando attraverso le Falkland e la Guerra del Golfo.

Il "Reggimento ", l' altro nome del Sas si è sempre distinto come il più brillante tra i diamanti della corona di Sua Maestà la Regina facendo proprio il motto " Who dares wins " : " chi osa vince " .

Ideatore e fondatore del reggimento fu David Stirling , un nobile proprietario terriero scozzese.

Armi ed equipaggiamento

Questi corpi speciali in generale condividono buona parte del proprio armamento. È difficile però elencare in via generale gli strumenti di cui si servono. Si tratta, infatti, di uomini preparati ad utilizzare praticamente tutte le armi e gli esplosivi esistenti al mondo (compresi quelli che riescono a sottrarre al nemico…), che possono contare su dotazioni vastissime che variano a seconda del tipo di missione. Inoltre gli vengono spesso affidate armi ed equipaggiamenti sperimentali ad iniziare da quelli hi-tech (materiali come il carbonio ed il kevlar, sistemi di telecomunicazioni digitali ed estensione delle facoltà corporee con protesi mobili e impianti permanenti) intorno ai quali l'industria bellica negli ultimi anni sta concentrando la maggior parte dei suoi sforzi pur in grande segretezza.

L'MP5 nelle sue diverse varianti (per esempio, i Seal utilizzano la versione compatta MP5N, dove N sta per Navy) è un mitra da 800 colpi al minuto con gitata di circa 70 metri e calibro da 9mm. Prodotto dalla Heckler & Koch viene utilizzato dai corpi d'élite di tutto il mondo e dalle squadre Swat (squadre tattiche e d'assalto delle forze di polizia) di tutto il mondo per la sua affidabilità e capacità di resistere agli agenti atmosferici. HK con Colt fabbrica la pistola Socom (nome tecnico Owhs), sviluppata negli anni '90 in collaborazione proprio con lo Special Operations Command (Socom), una pistola calibro 45 con puntatore laser ed un silenziatore molto potente.

Tra le pistole utilizzate ci sono anche la potente Beretta M9 e la Sig Sauer P226, entrambe da 9mm. Questi supersoldati sono datati anche dei fucili d'assalto M16A2 da 5.56mm (reso famoso nella sua prima versione dalla guerra del Vietnam) ed M4, entrambi prodotti dall'americana Colt con calibro; arma che può montare anche un lancia granate a media gittata (circa 200 metri) l'M203. Tra le altre dotazioni ci sono anche le granate flash bang oltre ai night vision goggles, gli occhiali (bi o monoculari) per la visione notturna oltre all'equipaggiamento per le comunicazioni tra i membri del gruppo e con il comando, ed ai sistemi di localizzazione satellitare.

L'equipaggiamento personale che questi uomini devono portarsi dietro può raggiungere i 40 kilogrammi di peso, ad ogni modo di solito tutte queste armi vengono utilizzate contemporaneamente differenziando la dotazione dei membri del team in base ai loro ruoli. Per esempio, in caso di irruzioni in luoghi chiusi l'uomo che chiude il gruppo d'ingresso può avere un potente fucile a pompa (come l'HK Benelli M3 Super 90) di copertura, mentre quelli sulle ali hanno potenza di fuoco rapido per aprire la strada agli operatori che entrano per primi.




Interessante direi, per noi appassionati di Militaria!! :wink:
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nivola
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MessaggioInviato: Gio 20 Ott 2005-16:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per gli appassionati consiglio tre libri di sicuro interesse(molti li conosceranno già) Bravo Two Zero e Azione Immediata di Andy McNab(sono le prime due opere narrative di un'ex appartenente e pluridecorato SAS, occhio perchè in seguito ha proposto numerosi romanzi con protagonista l'agente segreto Nick Stone, sono completamente inventati) e di recente uscita Delta Force In Azione di Eric L. Haney memoria dell'autore, membro fondatore fra fine anni 70 e inizio 80 del Detachament Delta conosciuta come Delta Force
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eVil
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Templar
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MessaggioInviato: Gio 20 Ott 2005-18:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Beh quelli che più mi impressionano sono i Seals e la Delta Force...grazie Borsari per le interessantissime informazioni. Ciao.
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decimalegio
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MessaggioInviato: Gio 20 Ott 2005-23:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ma da quello che ho letto, devo dire che quando si parla di corpi speciali non mi pare che ci siano grosse differenze tra gli usa e l' europa.
Quando si ragiona sui piccoli numeri è facile tirare fuori degli ottimi soldati.
L' unica differenza che secondo me esiste tra le forze speciali americane ed europee, è il differente supporto logistico e d' appoggio di cui possono godere le special force USA, che è inimmaginabile per i paesi europei.
Ma presi singolarmente un appartenente alle special force usa non è migliore dei suoi equivalenti europei.
Tuttavia riconosco che per l' appassionato suscitano maggior interesse soprattutto per la maggior facilità di reperire informazioni e per il fatto che piu delle altre si trovano ad essere sotto il fuoco, vera forgia del soldato.
Anche se lo stesso puo dirsi per gli OMON o il gruppo ALFA in cecenia, ma qui come gia detto trovare delle informazioni diventa difficile.
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borsari
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MessaggioInviato: Gio 20 Ott 2005-23:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Effettivamente i reparti speciali Americani suscitano più interesse e mitizzazioni varie anche grazie al fatto che vengono spesso rese l'oggetto o il soggeto dei films più commerciali e più visti dalle masse, però come giustamente dicevi i corpi speciali Americani vengono anche più spesso chiamati a combattere in guerre accumulando ultriori clamori e notorietà rispetto alle seppur ottime forze speciali Europee che (per nostra fortuna) è più difficile vedere sul campo!!
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Cook71
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MessaggioInviato: Ven 21 Ott 2005-10:50 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Per quanto riguarda Mcnab, che stimo personalmente come autore di romanzi, la sua descrizione dei fatti nel suo primo libro BRAVO TWO ZERO è messa pesantemente in dubbio da altri due interessantissimi libri che invito tutti a leggere:
"The One That Got Away" del suo collega di Pattuglia Chris Ryan e l'ancora meglio "The Real Bravo Two Zero" di Michaek Asher.
Nel primo Mcnab viene totalmente sfottuto da Ryan che lo accusa del fallimento della missione, nonchè c'è anche il suo racconto della traversataa piedi in fuga di tutto il territorio iracheno fino alla salvezza. Nel secondo un ex-SAS, che parla un fluente arabo, nel 2001, quando ancora in Iraq si "poteva ancora girare" riproduce a piedi il percorso descritto da Mcnab ed intervista i presunti soldati iracheni e civili che sono venuti a contatto con la pattuglia Bravo Two Zero. Ne vengono fuori delle belle... Con tanto di documenti fotografici dell'equipaggiamento lasciato sul terreno dalla pattuglia. Per altri libri consiglio i non-fiction di Tom Clancy (ormai scaduto come una cambiale :wink: ) Shadow Warrior e Special Forces. Per farsi invece due sane risate sui SEALS consiglio la serie RED CELL di Marcinko. I primi due libri sono "autobiografici", il resto è fiction pura, ma fa sbellicare dalle risate :-D
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borsari
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MessaggioInviato: Ven 21 Ott 2005-11:58 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ottime come dritte grazie mille, ma adesso il problema è dove si possono trovare i sopracitati libri?? :lol:
Io non sono un'assiduo frequentatore di librerie, ma nelle poche nelle quali mi è capitato di entrare non ho mai trovato un settore sui libri militari!! :cry:
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Cook71
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MessaggioInviato: Ven 21 Ott 2005-12:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

trovi tutto su www.amazon.co.uk

ciao
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nivola
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MessaggioInviato: Ven 21 Ott 2005-16:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Cook71 ha scritto:
Per quanto riguarda Mcnab, che stimo personalmente come autore di romanzi, la sua descrizione dei fatti nel suo primo libro BRAVO TWO ZERO è messa pesantemente in dubbio da altri due interessantissimi libri che invito tutti a leggere:
"The One That Got Away" del suo collega di Pattuglia Chris Ryan e l'ancora meglio "The Real Bravo Two Zero" di Michaek Asher.
Nel primo Mcnab viene totalmente sfottuto da Ryan che lo accusa del fallimento della missione, nonchè c'è anche il suo racconto della traversataa piedi in fuga di tutto il territorio iracheno fino alla salvezza. Nel secondo un ex-SAS, che parla un fluente arabo, nel 2001, quando ancora in Iraq si "poteva ancora girare" riproduce a piedi il percorso descritto da Mcnab ed intervista i presunti soldati iracheni e civili che sono venuti a contatto con la pattuglia Bravo Two Zero. Ne vengono fuori delle belle... Con tanto di documenti fotografici dell'equipaggiamento lasciato sul terreno dalla pattuglia. Per altri libri consiglio i non-fiction di Tom Clancy (ormai scaduto come una cambiale :wink: ) Shadow Warrior e Special Forces. Per farsi invece due sane risate sui SEALS consiglio la serie RED CELL di Marcinko. I primi due libri sono "autobiografici", il resto è fiction pura, ma fa sbellicare dalle risate :-D


Interessante, anche perchè in seguito a questi fatti è stato decorato con un'alto riconoscimento che se non sbaglio non veniva assegnato dai tempi della 2°GM

Ho letto i libri/documentario di Tom Clancy ma non mi hanno entusiasmato affatto, sono molto descrittivi ma non entrano nei particolari come solo un'ex appartenente potrebbe fare.

Trovo molto interessanti anche i libri-critica a bravo two zero e i rispettivi autori che segnali, sono in inglese immagino e il mio purtoppo non è così fluente da imbarcarmi in una lettura di questo tipo
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Cook71
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MessaggioInviato: Ven 21 Ott 2005-16:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

in lingua inglese in effetti c'è tutto e di più. Anche tanta spazzatura, purtroppo. L'unico esempio di libro "sui generis" di Casa Nostra in italiano è "In Pace ed in Guerra", ma non me ne voglia l'Autore, è proprio un libretto con informazioni all'acqua di rose... Leggetevi Rivista Italiana Difesa ogni mese, e avrete molte più informazioni sull'argomento. Segnalo anche, per restare in ambito eventi bellici del 1991 in Iraq con gli SAS l'ottimo "Into the eye of the storm" di Ratcliffe. Molto bello. Nel senso, che è scritto dal Maggiore comandante di tutte le pattuglie SAS del periodo, e ancora una volta è una critica feroce all'operato di MacNab. Inoltre cerca di inqudrare con i piedi più per terra possibile l'operato delle special forces e delle loro capacità. Illuminante il paragrafo dedicato ai coltelli da combattimento in dotazione agli SAS: "NON esitono coltelli dedicati a noi, NON seguiamo corsi specifici per il loro maneggio in combattimento, NON eliminiamo le sentinelle a coltellate come dice Mcnab" :wink:
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decimalegio
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MessaggioInviato: Ven 21 Ott 2005-17:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Cook71 ha scritto:
Illuminante il paragrafo dedicato ai coltelli da combattimento in dotazione agli SAS: "NON esitono coltelli dedicati a noi, NON seguiamo corsi specifici per il loro maneggio in combattimento, NON eliminiamo le sentinelle a coltellate come dice Mcnab" :wink:


come ho gia detto in qualche altro topic, l' addestramento all' uso del coltello o della baionetta innestata, da parte dei militari rileva al solo scopo di esaltare il coraggio e l' aggressività del soldato, oltre che chiaramente come extrema ratio.
Non penso che sia facile uccidere uno a coltellate,anche perche non credo che basti un addestramento teorico, ho letto infatti che i serbi oltre l' addestramento formale, mandavano i soldati a scannare maiali nei mattatoi per abituarli alle grida e al sangue.
Inoltre da cio che ho letto a lungo andare, uso del coltello come mezzo di eliminazione puo determinare il sorgere di problemi psicologici.
Meglio quindi strumenti piu impersonali, come ad esempio le armi silenziate.
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Cook71
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MessaggioInviato: Ven 21 Ott 2005-17:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

hmmm.. Meglio non aprire il topic su certi argomenti... La DIGOS è sempre allerta in internet... :lol:
Ci sono in giro docmentazioni serie e ben fatte sull'argomento. Le tecniche di "rimozione silenziosa" ci sono, non si usano lame, ma sempre strumenti "a mano" da penetrazione. I paramentri da soddisfare sono tre: velocità d'incapacitazione, rumore, efficacia. Le cose che si vedono nei film non soddisfano assolutamente questi tre parametri. Argomento un po' particolare. Al limite fatemi una mail, per i curiosi. :wink:
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Lessa
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MessaggioInviato: Ven 21 Ott 2005-21:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

se qualcuno mi aiuta posto la foto di un libro sui corpi speciali che ho letto da poco.
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giadamo
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MessaggioInviato: Ven 21 Ott 2005-22:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

...l'unico vero-grande-ineguagliabile Corpo Speciale che io conosca è la Legione...se necessario si combatterà fino all'ultimo uomo,nessun supporto logistico, nessuna cazzata tecnologica, solo baionetta inastata e coraggio da vendere...Camerone...Dien Bien Phu...altro che i SEAL,i legionari vanno ovunque perchè la loro vita per il Governo Francese non vale un emerito c***o...non esistono neanche per i primi 5 anni...è una cosa affascinante, a volte sono tentato di mollare tutto ed andare a Nizza od Aubagne; ma temo che potrei suicidarmi nel primo mese di isolamento sulle montagne del Limousin senza niente(prova a cui tutte le reclute vengono sottoposte ed in cui iltasso dei suicidii e del 20/30% e questo pochi lo sanno...).
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MessaggioInviato: Sab 22 Ott 2005-12:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Azz, in tanti contro McNab dunque, l'argomento mi interessa molto potresti fornire qualche dettaglio in +?
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ocramg
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MessaggioInviato: Lun 24 Ott 2005-9:47 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Per rimanere nel campo libri, consiglio l'autore italiano Alan D.Altieri
Specifico che sono romanzi, consiglio la trilogia sullo sniper.
Hanno come protagonista Russel Kane lo "sniper" SAS, il cecchino, un soldato delle forze speciali addestrato a compiere appostamenti in condizioni estreme e tiri di precisione. Inviato in missione , Kane si trova sempre al centro di micidiali intrigi tra narcotraficanti, politici, servizi segreti e guerriglieri. La foresta è un luogo ideale per soffrire, per seppellire i fantasmi del proprio passato, ma per Kane non è ancora tempo, ha ancora alcuni conti da regolare...
Romanzi che hanno come protagonisti sniper e spotter, si và dal tiro di precisione ( ...corri, corri.... morirai stanco) al corpo a corpo.
Azione ed il tecnicismo militare,preciso ed accurato, uniti ad una grande trama adrenalinica sono assicurati al massimo.
Se piace il genere, sono pura lettura d'evasione, tipo i Segretissimo (che hanno pubblicato il primo che ho letto "Victoria Cross")
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MessaggioInviato: Mar 01 Nov 2005-1:56 am    Oggetto: Rispondi con citazione

giadamo ha scritto:
...l'unico vero-grande-ineguagliabile Corpo Speciale che io conosca è la Legione...se necessario si combatterà fino all'ultimo uomo,nessun supporto logistico, nessuna cazzata tecnologica, solo baionetta inastata e coraggio da vendere...Camerone...Dien Bien Phu...altro che i SEAL,i legionari vanno ovunque perchè la loro vita per il Governo Francese non vale un emerito c***o...non esistono neanche per i primi 5 anni...è una cosa affascinante, a volte sono tentato di mollare tutto ed andare a Nizza od Aubagne; ma temo che potrei suicidarmi nel primo mese di isolamento sulle montagne del Limousin senza niente(prova a cui tutte le reclute vengono sottoposte ed in cui iltasso dei suicidii e del 20/30% e questo pochi lo sanno...).



ben detto giadamo, sottoscrivo in pieno.
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