Inviato: Dom 25 Ott 2009-20:49 pm Oggetto: cricca durante la tempra
ciao a tutti, oggi ho acceso di nuovo la forgia, questa volta per temprare le lame in 100cr6 fucinate la scorsa settimana...
ho prima fatto un esperimento: ho temprato un pezzetto in acqua, per vedere un po' l'effetto, l'ho poi spezzato nella morsa senza rinvenirlo (mi interessava vedere le dimensioni del grano, per vedere se le alte temperature l'avevano fatto ingrossare, non so se sia un'operazione inutile e per verificare la fragilità)
visto che mi sembrava tutto ok ho pensato di temprare anche le lame:
ho portato a temperatura e ho spento in acqua, ma visto che la lama mi sembrava un po' curvata l'ho riscaldata, riraddrizzata e ritemprata immergendo prima il filo e poi tutto il resto (non più di punta).
il problema è che si è formata un cricca a metà lama, perpendicolare al filo...
come mai? è normale? come posso fare per evitarlo?
era meglio la tempra in olio?
un altra lama e una molla sono venute ok (spero) e ora stanno rinvenendo in forno (anche quella criccata , almeno provo a vedere com'è da affilata giusto per curiosità)...
ogni volta c'è sempre un nuovo problema!
L'acqua è un mezzo di raffreddamento olto drastico e il riscio di rotture è alto.
La cricca può essersi formata per vari motivi. Poteva essere preesistente (formatasi durante la forgiatura) ma non visibile ad occhio nudo e la successiva doppia tempra ha causato il suo allargamento.
Può essersi formata durante l'operazione di raddrizzatura oppure possono essersi formate tensioni che sono sfociate nella frattura durante lo spegnimento. A che temperatura l'hai radrizzata? Tieni presente che a zona in cui la lama si è piegata era più ricca di tensioni e dislocazioni.
Tra l'altro fare due spegnimenti consecutivi, per di più in acqua, aumenta a dismisura il rischio di fratture e distorsioni.
La prossima volta fai lo spegnimento in olio di vaselina (o olio di semi) a 50-60°C.
Stai sempre attento a non scaldare troppo l'acciaio e ad eseguire un riscaldamento omogeneo.
L'acqua è un mezzo di raffreddamento olto drastico e il riscio di rotture è alto.
La cricca può essersi formata per vari motivi. Poteva essere preesistente (formatasi durante la forgiatura) ma non visibile ad occhio nudo e la successiva doppia tempra ha causato il suo allargamento.
Può essersi formata durante l'operazione di raddrizzatura oppure possono essersi formate tensioni che sono sfociate nella frattura durante lo spegnimento. A che temperatura l'hai radrizzata? Tieni presente che a zona in cui la lama si è piegata era più ricca di tensioni e dislocazioni.
Tra l'altro fare due spegnimenti consecutivi, per di più in acqua, aumenta a dismisura il rischio di fratture e distorsioni.
La prossima volta fai lo spegnimento in olio di vaselina (o olio di semi) a 50-60°C.
Stai sempre attento a non scaldare troppo l'acciaio e ad eseguire un riscaldamento omogeneo.
Ciao.
ok perfetto: spegnerò in olio di semi caldo (credo sia più economico)
grazie per la rapida risposta!!
la quantità di olio immagino sia pure importante per la velocità di raffreddamento, tipo che devo averne abbastanza così disperde di più il calore?
(no perchè spesso nei video di tempra casereccia si vede che spengono in tipo un litro di olio, non è che immergendovi una lama a 850° poi l'olio si scalda e la lama non riesce a raffreddarsi rapidamente, non sarebbe meglio spegnerla in per dire 5-6 litri?)
L'acqua è un mezzo di raffreddamento olto drastico e il riscio di rotture è alto.
La cricca può essersi formata per vari motivi. Poteva essere preesistente (formatasi durante la forgiatura) ma non visibile ad occhio nudo e la successiva doppia tempra ha causato il suo allargamento.
Può essersi formata durante l'operazione di raddrizzatura oppure possono essersi formate tensioni che sono sfociate nella frattura durante lo spegnimento. A che temperatura l'hai radrizzata? Tieni presente che a zona in cui la lama si è piegata era più ricca di tensioni e dislocazioni.
Tra l'altro fare due spegnimenti consecutivi, per di più in acqua, aumenta a dismisura il rischio di fratture e distorsioni.
La prossima volta fai lo spegnimento in olio di vaselina (o olio di semi) a 50-60°C.
Stai sempre attento a non scaldare troppo l'acciaio e ad eseguire un riscaldamento omogeneo.
Ciao.
ok perfetto: spegnerò in olio di semi caldo (credo sia più economico)
grazie per la rapida risposta!!
la quantità di olio immagino sia pure importante per la velocità di raffreddamento, tipo che devo averne abbastanza così disperde di più il calore?
(no perchè spesso nei video di tempra casereccia si vede che spengono in tipo un litro di olio, non è che immergendovi una lama a 850° poi l'olio si scalda e la lama non riesce a raffreddarsi rapidamente, non sarebbe meglio spegnerla in per dire 5-6 litri?)
altrimenti rivesti la lama con la creta, facendo spessore dove deve rimanere crudo (tempera differenziata) e tempera in acqua tiepida. così non mi si incurva e non mi crepa niente. è però piuttosto brigoso da fare
altrimenti rivesti la lama con la creta, facendo spessore dove deve rimanere crudo (tempera differenziata) e tempera in acqua tiepida. così non mi si incurva e non mi crepa niente. è però piuttosto brigoso da fare
ma va bene la tempra differenziata anche per lame piccole? tipo sui 12cm max?
la creta dove la prendi? tipo negozi di belle arti?
altrimenti rivesti la lama con la creta, facendo spessore dove deve rimanere crudo (tempera differenziata) e tempera in acqua tiepida. così non mi si incurva e non mi crepa niente. è però piuttosto brigoso da fare
ma va bene la tempra differenziata anche per lame piccole? tipo sui 12cm max?
la creta dove la prendi? tipo negozi di belle arti?
io abito in campagna e me la prendo dietro casa, la creta e la mescolo con un pò di polvere di carbone di legna, che pare contribuire a scaldare e tenere la temperatura, soprattutto per lame sottili.
anche lame piccole, se tendono a crepare e curvarsi. perchè no?
per il crepare, oltre allo stress termico del raffreddamento,può essere come dice peppola una caratteristica dell'acciaio da cuscinetti, ma anche la cura con cui si scalda e si forgia. quando si martella acciaio sottile, come le lame, non bisogna spingersi oltre il calor arancio, possibilmente rimanere nel rosso e ri-scaldare appena questo colore tende a svanire. e fare attenzione a non spiaccicare, soprattutto se si usa il lato penna del martello
altrimenti rivesti la lama con la creta, facendo spessore dove deve rimanere crudo (tempera differenziata) e tempera in acqua tiepida. così non mi si incurva e non mi crepa niente. è però piuttosto brigoso da fare
ma va bene la tempra differenziata anche per lame piccole? tipo sui 12cm max?
la creta dove la prendi? tipo negozi di belle arti?
io abito in campagna e me la prendo dietro casa, la creta e la mescolo con un pò di polvere di carbone di legna, che pare contribuire a scaldare e tenere la temperatura, soprattutto per lame sottili.
quindi tu usi argilla che scavi direttamente tu? tipo da depositi fluviali?
dimmi qualcosa di più che mi interessa molto sta cosa...
andreat63 ha scritto:
anche lame piccole, se tendono a crepare e curvarsi. perchè no?
giusto pensavo fosse una tecnica solo per le spade ma effettivamente visto che mi si è piegata anche una lama relativamente corta... direi che è utile anche a me!
andreat63 ha scritto:
per il crepare, oltre allo stress termico del raffreddamento,può essere come dice peppola una caratteristica dell'acciaio da cuscinetti, ma anche la cura con cui si scalda e si forgia. quando si martella acciaio sottile, come le lame, non bisogna spingersi oltre il calor arancio, possibilmente rimanere nel rosso e ri-scaldare appena questo colore tende a svanire. e fare attenzione a non spiaccicare, soprattutto se si usa il lato penna del martello
già qui devo ammettere che è più complicata la cosa, innanzitutto per la fretta ho usato il solito carbonazzo iper calorico e non come mi avevi consigliato tu quello di legna (mi sta bene, così ho imparato la lezione).
poi sto benedetto 52100 o 100cr6 è più ostico di quel che pensavo, durante la forgiatura ho incontrato parecchie difficoltà: alcuni cuscinetti si fucinano abb tranquillamente, poi ne ho trovato uno tosto (magari è in un altro acciaio) che se non era arancione non si modellava quasi nulla... poi ho avuto problemi a forare i pezzi fucinati (alcuni non ne volevano sapere, con notevoli differenze anche sullo stesso pezzo, ci saranno stati problemi in ricottura).
dopo enormi fatiche avevo pronte 2 lame e 2 molle: 1 lama si è spezzata in tempra, una molla si è spezzata perchè ho tentato di piegarla a freddo perchè si era piegata un po' (sono stato propio un asino) e un'altra molla l'ho bruciata mentre la ricuocevo perchè non si forava (asino di nuovo, l'ho messa male nella forgia).
si è salvata solo una lama ma è senza molla e ovviamente è la più brutta, tra l'altro ho provato ad affilarla per curiosità e non taglia decentemente, ma credo che sono io che devo farmi la mano...
la prossima volta per temprare innanzitutto carbone di legna e olio di semi 5 litri.
poi mi sa che portarlo lentamente al temperatura va anche meglio... giusto?
magari provo pure la differenziata!
scusate se scrivo un casino ma è perchè mi sono depresso dopo i fallimenti del fine settimana (e non vi ho raccontato della fusione in cera persa)
quindi tu usi argilla che scavi direttamente tu? tipo da depositi fluviali?
dimmi qualcosa di più che mi interessa molto sta cosa...
è terreno alluvionale, di medio impasto limoso, idoneo a fare mattoni, che quindi sopporta le cotture.
se non sei in zona di terreni alluivionali, prova cercare il limo nei greti dei fiumi
Citazione:
già qui devo ammettere che è più complicata la cosa, innanzitutto per la fretta ho usato il solito carbonazzo iper calorico e non come mi avevi consigliato tu quello di legna (mi sta bene, così ho imparato la lezione).
poi sto benedetto 52100 o 100cr6 è più ostico di quel che pensavo, durante la forgiatura ho incontrato parecchie difficoltà: alcuni cuscinetti si fucinano abb tranquillamente, poi ne ho trovato uno tosto (magari è in un altro acciaio) che se non era arancione non si modellava quasi nulla... poi ho avuto problemi a forare i pezzi fucinati (alcuni non ne volevano sapere, con notevoli differenze anche sullo stesso pezzo, ci saranno stati problemi in ricottura).
quindi anche i cuscinetti non sono omogenei, come acciaio.
certo che noi dilettanti dovremmo evitare, acciai di difficile lavorazione a caldo e di difficile ricottura.
per le molle, recupera delle... molle. tipo quelle sospensioni delle automobili, o altre che abbiano uno spessore suff.
è acciaio meno ostico di quello dei cuscinetti, a questo scopo.
e lasciare perdere i cuscinetti che sono difficili al calor arancio, che poi sono difficili anche da ricuocere e quindi da lavorare a lima e trapano
quindi tu usi argilla che scavi direttamente tu? tipo da depositi fluviali?
dimmi qualcosa di più che mi interessa molto sta cosa...
è terreno alluvionale, di medio impasto limoso, idoneo a fare mattoni, che quindi sopporta le cotture.
se non sei in zona di terreni alluivionali, prova cercare il limo nei greti dei fiumi
abito fuori torino, farò un salto vicino alla dora a vedere se riesco a trovare qualcosa di adatto... comunque ho capito, in pratica è quel fango finissimo che sembra impermeabile se non erro...
andreat63 ha scritto:
scannachiappolo ha scritto:
già qui devo ammettere che è più complicata la cosa, innanzitutto per la fretta ho usato il solito carbonazzo iper calorico e non come mi avevi consigliato tu quello di legna (mi sta bene, così ho imparato la lezione).
poi sto benedetto 52100 o 100cr6 è più ostico di quel che pensavo, durante la forgiatura ho incontrato parecchie difficoltà: alcuni cuscinetti si fucinano abb tranquillamente, poi ne ho trovato uno tosto (magari è in un altro acciaio) che se non era arancione non si modellava quasi nulla... poi ho avuto problemi a forare i pezzi fucinati (alcuni non ne volevano sapere, con notevoli differenze anche sullo stesso pezzo, ci saranno stati problemi in ricottura).
quindi anche i cuscinetti non sono omogenei, come acciaio.
certo che noi dilettanti dovremmo evitare, acciai di difficile lavorazione a caldo e di difficile ricottura.
per le molle, recupera delle... molle. tipo quelle sospensioni delle automobili, o altre che abbiano uno spessore suff.
è acciaio meno ostico di quello dei cuscinetti, a questo scopo.
e lasciare perdere i cuscinetti che sono difficili al calor arancio, che poi sono difficili anche da ricuocere e quindi da lavorare a lima e trapano
ok ho giusto recuperato una balestra e qualche lima...
mi concentrerò su dei fissi, almeno non impazzisco con le molle!!!(per il momento)
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